Scarcerato, dimagrito, Lele Mora sembra proprio un'altra persona. Dopo i 400 giorni di carcere per bancarotta fraudolenta, ha ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali: ha deciso di lavorare nella comunità Exodus di Don Antonio Mazzi. Eccolo insieme al famoso prete, volto noto della tv, in uno scatto pubblicato da Novella2000 (clicca qui per ingrandire). Look casual, lontano anni luci dai completi giacca e pantalone stile manager rampante, indossa al collo pure un vistoso crocifisso. Borsa a tracolla, sembra quasi uscito fuori da un film Anni '70.
Lo aveva annunciato ospite al programma di Radio 24 "La Zanzara" il suo desiderio di fare volontariato: "Lavorerò nella comunità di don Mazzi 2-3 volte a settimana per sei ore, come volontario. E non perché me lo ha imposto il tribunale. In particolare curerò l'orto e organizzerò eventi per ristrutturare la Capanna dello zio Tom affidata dall'amministrazione comunale". Gabriele, è così che ora vuole essere chiamato ("Lele non esiste più", ha detto) sembra proprio aver voltato pagina. Su Novella2000 rivela pure di aver scritto insieme a un insegnante che lavora in un carcere di massima sicurezza un progetto che prevede lo sfruttamento e l'utilizzo della raccolta differenziata nelle carceri. Inoltre vorrebbe portare nei grandi centri di distribuzione i generi alimentari prodotti dai detenuti e magari creare un marchio, "l'angolo dei detenuti".