Mika parla di quel brutto incidente accaduto alla sorella

Mika ha rilasciato una lunga intervista a Vanity Fair pubblicata nel numero in edicola. Il cantante ha raccontato come ha vissuto quei terribili momenti dopo il brutto incidente accaduto alla sorella Paloma nel 2010: "Una mia amica bussò alla mia porta alle quattro del mattino. Mi disse che mia sorella era precipitata dalla finestra del suo appartamento. Ero in boxer e t-shirt, corsi fuori, senza vestiti, senza scarpe. La polizia mi bloccò. Mi dissero che potevo scegliere: aspettare che arrivasse l'ambulanza o andare da lei subito. Pensai che dovevo vedere con i miei occhi che cosa era successo per poter affrontare la situazione. Da allora non sopporto le persone che bussano. Fuori dal mio camerino c'è sempre un cartello: 'Non bussate'".

Mika in una foto di qualche tempo fa insieme alla sorella Paloma che nel 2010 ha avuto un brutto incidente

"Come ho reagito a quello che è successo? All'inizio in maniera razionale: ho cancellato tutti i miei impegni di lavoro per rimanere vicino a lei - ha proseguito Mika, descrivedo il suo stato d'animo dopo l'incidente della sorella - Poi, appena ho saputo che non era in pericolo di vita, sono scappato. Ho preso un volo per Montreal. La prima notte che trascorsi là scrissi 'Underwater', il giorno dopo 'Origin Of Love'. Non sapevo cosa avrei fatto dopo".
Sconvolto per l'incidente della sorella, prima di partire, Mika ha anche lasciato il compagno, il film-maker Andreas Dermanis, con cui ha una relazione da otto anni: "Gli ho detto che non sarei più tornato. E' stata l'unica volta che ci siamo lasciati. Per riconquistarlo ho dovuto darmi parecchio da fare. Quando mi ha rivisto non mi ha detto: 'Prego, accomodati'.

Mika insieme alle sorelle, oltre a Paloma nella foto ci sono Yasmine e Zuleika

Nell'intervista il cantante ha anche difeso i diritti degli omosessuali: "Qualche tempo fa - ha raccontato - ho sentito un tizio che diceva: 'Ormai solo i gay vogliono sposarsi'. Forse voleva fare lo spiritoso ma può essere molto pericoloso denigrare la normalità. Non stiamo parlando di diventare tutti uguali, stiamo parlando di garantire la libertà di scelta, di proteggere le persone dalle discriminazioni, di dare a tutti gli stessi strumenti per poter riuscire nella vita". A chi afferma che una volta la comunità gay era più creativa, ha risposto: "Non si è lottato per la normalità, ma per gli stessi diritti. Ci sono posti nel mondo dove uomini e donne vengono linciati, persino uccisi, perché omosessuali. Dire che la normalizzazione dell'omosessualità ha reso i gay meno creativi sarebbe come dire che la lotta per l'uguaglianza fra i sessi ha reso le donne meno interessanti".

Mika nell'intervista ha anche difeso i diritti degli omosessuali e ha svelato di aver sofferto di dislessia

Mika ha poi raccontato di quando a 9 anni, dopo essersi trasferito con la famiglia dalla Francia in Inghilterra, gli è stata diagnosticata la dislessia: "Nel giro di poco passai dall'insufficienza al massimo dei voti". A farlo sentire diverso, ha rivelato, il suo abbigliamento eccentrico. In  un istituto dove tutti i suoi compagni portavano la divisa, lui si presentava con papillon e camice a pois: "Oggi - ha concluso - mi vesto in maniera piuttosto normale e a volte mi domando se, alla fine, abbiano vinto loro, mi dico: 'Forse sono davvero riusciti a cambiarmi".