Paris Jackson, figlia di Michael Jackson, ha tentato il suicidio alcune ore fa ed è stata ricoverata in ospedale. Alcune fonti vicine alla famiglia della ragazza, che fra poche settimane compirà 21 anni, hanno fatto sapere che il gesto è legato all’uscita del film ‘Leaving Neverland’. La polizia ha risposto ad una chiamata arrivata dalla casa di Paris, che vive a Los Angeles, intorno alle 7.30 di sabato mattina, ovvero metà pomeriggio in Italia. Sembra che l’unica figlia del re del pop si sia tagliata i polsi. Il gesto sarebbe legato all’uscita della pellicola ‘Leaving Neverland’, in cui Wade Robson e James Safechuck accusano MJ di averli molestati quando erano bambini.
Paris ha sempre sostenuto l’innocenza del padre e insieme ai suoi fratelli starebbe soffrendo molto per l’uscita del documentario, che ritiene essere troppo di parte. Negli ultimi mesi, dopo la diffusione del film, tv e radio hanno smesso di trasmettere musica e videoclip di Michael Jackson, morto per un’overdose di farmaci nel giugno del 2009 a 50 anni. Non è la prima volta che Paris tenta il suicidio: lo aveva già fatto nel 2013 e successivamente aveva parlato pubblicamente della sua lotta contro la depressione.
Dagli aggiornamenti dell’ultima ora si sa che Paris ha lasciato la struttura ospedaliera ed è stata affidata alle cure del suo team di medici. La Jackson ha poi smentito la notizia, attaccando l'autorevole sito di gossip americano TMZ, attraverso il suo account Twitter. La testata però conferma la versione e può contare sulle parole del portavoce del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Come si legge su People, le autorità hanno fatto sapere che "alle 7.28 di questa mattina alcuni agenti hanno riposto ad una chiamata arrivata dal 7200 di Hillside con cui si chiedeva un'ambulanza per trattare un tentato suicidio" e che "la vittima è stata trasportata in un ospedale locale". Parole che lasciano pochi dubbi sulla realtà dei fatti.