Nel 2009 voleva cambiare auto e acquistare un modaiolo Suv. Per farlo Pino Insegno si era rivolto a un concessionario di fiducia, di proprietà di Paolo Corridore, 47 anni, da cui aveva precedentemente comprato due macchine. Il doppiatore, attore e conduttore aveva versato per la quattro ruote ben 50 mila euro e dato in permuta la sua Mercedes. Peccato che il tanto desiderato Suv per cui aveva sborsato la somma non sia mai stato consegnato. Anzi, l'artista si è trovato davanti l'autosalone chiuso e, quando ha provato a contattare Corridore, il cellulare spento, con l'uomo svanito nel nulla.
Vittima di una vera e propria truffa, Insegno ha trascinato in tribunale il signor Paolo e ora ha incassato la sua prima vittoria: il proprietario della concessionaria è stato condannato a una anno di reclusione dal giudice monocratico della nona sezione penale del tribunale di Piazzale Clodio a Roma, così come da richiesta del pm. L'imputato dovrà pure risarcire Pino, costituitosi parte civile, con una provvisionale di 90 mila euro.
Chissà se l'artista tornerà davvero in possesso dei soldi spesi per il fuoristrada. Il legale del 'colpevole', subito dopo la sentenza, ha detto: "Il mio assistito sostiene di non aver rispettato il proprio obbligo perché vittima di usura e quindi costretto a chiudere la propria attività. Ricorreremo in appello". Probabilmente dovrà ancora attendere e arrendersi ai lunghi tempi della giustizia italiana.