Pupe e Secchioni, il trionfo

Lei, un diploma di ragioneria in tasca e tanta determinazione, al punto di imparare in poche settimane i rudimenti di geografia astronomica, ornitologia e lessico. Lui, fisico di belle speranze dal fisico non proprio seducente, che nei break pubblicitari, zitto zitto, arriva a limarsi le unghie di nascosto.
Solo Rosy e Sala, "la Pupa e il Secchione" per eccellenza di questa Italia sempre più animata dalle pupe e sempre più vittima dei secchioni.

Il reality piu' seguito dell'anno, vera rivelazione in barba a naufraghi, acrobati e mandriani, chiude i battenti in pompa magna assegnando l'agognata vincita di 200mila euro proprio a loro: la pupa che si è maggiormente impegnata negli studi e il secchione che è maggiormente riuscito a realizzare punti... sotto le lenzuola.
In un trionfo di monili dorati, che in una dicotomia inquietante mostrano grande sfarzo per coprire la povertà del nulla, si è consumata la lunga nottata tv più attesa degli ultimi mesi. Dorati i telefoni, le scenegrofie, i succinti perizoma delle pupe, gli ascellari mutandoni dei secchioni. Dorata perfino la vasca da bagno dalla quale una inschiumata Federica Panicucci, dal bikini ovviamente dorato, invita a televotare la coppia preferita.

Elininati ad inizio trasmissione lo studiosissimo Del Monte e la bella quanto irritante Elisa, formosa ex schedina di "Quelli che il Calcio" che i ben informati vorrebbero legata alla Iena Luca Bizzarri, la gara è rimasta aperta tra le ultime tre coppie.

In un tripudio di femminili babydoll trasparenti e maschili flaccidi pancioni, tra corse in macchina e goffe imitazioni, si è scesi sempre più in basso nel lungo ed accidentato percorso della nazional-popolarità.

Chi pensava che grazie alle domande di cultura generale e gli indizi mimati da Enrico Papi in questi mesi si fosse toccato il fondo, si è dovuto ricredere assistendo alle spericolate posizioni del "Kamapupa", al calpestio bendato delle belle oche sulle facce e i corpi dei compagni distesi al suolo, al frullare nel vibromassagiatore delle coppie sempre più abbacinate dalla vincita e persino ad una carrellata di baci imbarazzanti come pochi. Non manca proprio nulla, nei demo cinematografici proposti a pupe e secchioni: Lando Buzzanca, Edwige Fenech, Gloria Guida e Pippo Franco, icone del trash degli anni '80, omaggiati dal trash del 2000.
E, con loro, anche sexy lavaggi d'auto alla Daisy Duke, magliette bagnate stile Playboy, carrellate di nudità varia, sensuale o ridicola a seconda dei casi.

Ma la vera trasgressione, nell'universo parallelo delle pupe ignoranti e dei secchioni imbranati - in cui un posticino nella inguardabile arena televisiva della domenica non si nega a nessuno - è stata quella rappresentata dalla "giuria tappezzeria": orfana di Vittorio Sgarbi e, da metà puntata, anche di Alessandra Mussolini, la telerissosa combriccola si è trovata disoccupata, grazie al televoto ed all'assenza dei suoi animatori più incalliti. Così, i ritrattini delle belle e dei bruttini protagonisti di questo reality sono finiti all'interno dei soliti box che campeggiano sui codici di voto ed i soldi dei televotanti sono finiti nelle tasche delle società di telecomunicazione e della produzione.

In televisione, però, non si inventa mai nulla. Un finto assegno gigante di cartone, stile "Ok, il prezzo è giusto!" è stato consegnato ai due vincitori sotto i soliti coriandoli colorati, mai negati nemmeno ai colleghi di "Miss Italia" o "Telemike": sepolcri imbiancati del tubo catodico, basati su stereotipi di pupe e secchioni, che Endemol qui ha riunito in un unico format, rinnovandone l'ormai abusato significato televisivo.
Si torna tutti a casa, nell'attesa - giovedì prossimo - di ritrovarsi in una delle più note discoteche milanesi, per la festa di fine produzione del programma. Perchè i cubi non possono restare sguarniti troppo a lungo e se, per una volta, le provocanti pupe li dividono con gli imbranati secchioni, il divertimento di cinici e curiosi raddoppia. Forse...

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