Reese Witherspoon e Jim Toth in manette

Reese Witherspoon venerdì, nelle prime ore del giorno, è finita in manette insieme al marito Jim Toth. Tutta colpa della sua supponenza e del compagno, che aveva alzato un po' il gomito.

I due, ad Atlanta, dove l'attrice sta girando "The Good Lie", sono stati fermati con la loro Ford Fusion da un agente di polizia. Sembra che l'auto sbandasse pericolosamente. J. Pyland, questo il nome del tutore dell'ordine, avrebbe immediatamente sottoposto Toth alla prova dell'etilometro, decretandone lo stato di ebbrezza, ma Reese non è rimasta a guardare. La 37enne avrebbe prima esclamato: "Non sei un vero agente", poi avrebbe provato a uscire dall'abitacolo, stoppata dal poliziotto. Su tutte le furie, avrebbe continuato dicendo: "Sono cittadina americana, ho il diritto di stare in piedi su suolo americano! Sai chi sono io?". Pyland le avrebbe risposto: "Non ho bisogno di sapere il suo nome". E la Withersppon avrebbe replicato: "Beh lo scoprirai presto, andrai su tutte le televisioni".

Immancabile, è arrivato l'arresto. Reese e Jim sono stati rinchiusi in cella fino alle 3,30 del mattino, poi sono stati rilasciati su cauzione. L'udienza per loro è prevista per oggi. Intanto l'attrice, che il giorno dopo ha sfilato su red carpet a New York, ha rilasciato un comunicato stampa sull'increscioso incidente che l'ha vista protagonista: "Non posso commentare tutto quello che viene riferito in queste ore per rispetto della situazione legale ancora in sviluppo. Voglio però dire che la sera prima avevo bevuto una cosa di troppo e sono molto imbarazzata per ciò che ho detto. È stata una situazione spaventosa e avevo paura per mio marito. Ma non è una scusa. Non ho portato rispetto all’agente che stava facendo il suo lavoro. Provo grande rispetto per la polizia e sono molto dispiaciuta per il mio comportamento". Un mea culpa d'obbligo.