Rosario Fiorello: 'Basta cronaca nera in tv'

Rosario Fiorello lancia un appello, ripreso con uno smartphone, dice la sua e posta il video sul social. "Basta cronaca nera in tv a tutte le ore del giorno con schizzi di sangue e collegamenti dalle case dell'orrore. Di questi casi si occupino i tg e la magistratura e non i rotocalchi", dice.

Rosario Firello fa un appello in un video postato sul social

Chiede di stoppare la cronaca nera in tv. Rosario Fiorello si rivolge alle reti generaliste e "ad Antonio Campo Dall'Orto e Piersilvio Berlusconi".
Tutte queste ore con la cronaca nera in tv "non fanno altro che spaventare bambini e anziani e scatenare anche fenomeni di emulazione". Rosario Fiorello lo precisa senza problemi. Poi aggiunge: "Io sono nessuno e lavoro in tv quando ne ho l' opportunità. Non voglio criticare il lavoro degli altri o le scelte editoriali delle reti, ma vorrei porre uno spunto di riflessione". 

L'appello continua. Rosario Fiorello sottolinea: "E' possibile intervenire ed eliminare una volta per tutte questi casi dai rotocalchi? Nel pomeriggio una volta si faceva gossip, si sorrideva di Briatore o della Tatangelo... Parlate di libri, parlate di storia. Non potete ammorbare il pubblico per ore con dettagli di cronaca nera. Davanti alla tv ci sono anche i bambini... Mia mamma e gli anziani come lei sono terrorizzati".

'Basta con la cronaca nera in tv', dice lo shoman 56enne

Poi amaramente conclude: "Quelli che decidono vedono che gli ascolti di queste cose funzionano e 'glie danno dentro'. Chi vuole delinquere guarda la tv, naviga in rete, trova facilmente indicazioni su come fare e compie altri delitti. Non faccio nomi di trasmissioni e di programmi, ma vi prego, cambiate registro, datevi nuove regole".

"Massima stima per lo straordinario uomo di spettacolo Rosario Fiorello e legittimo anche lo spunto di riflessione che ci offre, però da giornalista fatico ad immaginare una tv veramente moderna che rinunci a dare notizie di cronaca nera o censuri qualora queste siano le più cruente possibili. Nelle scuole di giornalismo si studia la trama del romanzo di Truman Capote A sangue freddo e il quadruplice omicidio della famiglia Clutter è un testo che insegna a saper leggere le notizie, a darne il giusto risalto, mantenendo un aspetto oggettivo e critico che possa essere d' aiuto a fare comprendere al pubblico la realtà e magari ad arrivare alla verità", interviene il direttore di Videonews Claudio Brachino.

"L'abolizione di questo tipo di informazione oltre che impossibile sarebbe anche sbagliata. Ciò che va fatto semmai è un accurato lavoro deontologico. I servizi Mediaset per esempio non hanno dato nessun tipo di indizio di riconoscibilità dei minori che hanno massacrato i genitori di Ferrara. E un caso del genere, come molti altri analoghi, va trattato anche tenendo conto delle fasce orarie. Dieci anni fa venivamo criticati per il troppo gossip, spesso ci sentiamo dire che c' è un eccesso di politica... Ma accogliamo favorevolmente l' invito di Fiorello come stimolo a fare sempre meglio il nostro dovere", afferma.

"Siamo in piena sintonia con il pensiero di Fiorello, fermo restando che non si può pensare di eliminare in toto la cronaca nera - commenta il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano - La Rai da un anno a questa parte ha mantenuto fede alla volontà di ridurre i tempi delle trasmissioni dedicate a un genere come quello dei crimini e dei misfatti, che peraltro personalmente non mi appassiona, anzi".
 
Aggiunge: "E oltre a un miglior "dosaggio" informativo, abbiamo provveduto ad adottare modalità che garantissero un approccio qualitativo delle notizie e che tenesse conto delle diverse sensibilità del pubblico. I nostri obiettivi in tal senso sono: evitare "scivolate" e ogni forma di voyeurismo, trattare caso per caso approfondendo le fonti e nel massimo rispetto delle persone coinvolte. Cerchiamo anche di condannare quando è necessario stando attenti a non confondere mai i piani del bene e del male. Il tutto anche per non mettere a rischio il lavoro serio sia di informazione che di sensibilizzazione (vedi campagne contro il femminicidio e ogni forma di violenza) che vedono la Rai sempre in prima linea".