- In conferenza stampa torna a parlare in pubblico dopo un anno e mezzo: con la voce rotta legge gli insulti ricevuti
- Vittima dell’odio social: la shitstorm l’ha travolta per aver negato selfie e autografi ai fan
Alessandra Amoroso sul palco all’Ariston canta la canzone che rappresenta la sua rinascita. “Fino a qui tutto bene” è il brano giusto per mettersi tutto alle spalle. E’ stato un periodo complicato e bruttissimo per lei. La 37enne ne parla in lacrime a Sanremo in conferenza stampa, prima che il Festival prenda il via. Dopo un anno e mezzo di silenzio, con voce rotta legge gli insulti ricevuti. E’ stata vittima dell’odio social: la shitstorm l’ha travolta per aver negato selfie e autografi ai fan alla fine di un concerto. La salentina rivela di aver pensato di non voler tornare in Italia. “Sono scappata in Colombia”, confessa.
“Porto a Sanremo un brano che parla di cadute, di difficoltà nella vita. Nell'ultimo anno, sono caduta e sono qui a raccontarvi la mia storia: una valanga d'odio mi ha investito come non è mai successo in 15 anni di carriera. Insulti e minacce di morte che mi hanno ferito profondamente”, dice l’artista.
“Ci sono dei meme su cui ho sempre scherzato per prima, ma io parlo degli insulti molto gravi e delle minacce di morte che mi arrivavano quotidianamente. Quella valanga è iniziata qualche giorno prima che affrontassi uno dei momenti più importati della mia carriera il mio primo concerto a San Siro. Io ero così concentrata su quello che non mi sono resa conto di tutto quello che stava accadendo tutto intorno a me, subito dopo San Siro l’adrenalina è iniziata a scendere e io ho iniziato a percepire per davvero quale fosse la gravità della situazione. Mi hanno ferita profondamente e, mentre soffrivo, l'unica reazione è stata la rabbia. Poi ho capito non solo stava impattando su Alessandra cantante, ma anche su Alessandra persona. Mi sono sentita messa all’angolo”, prosegue la Amoroso.
“Ho portato a termine il tour, ogni sera dovevo salire sul palco e avere la carica per dare il meglio, per chi lavora con me e che mi ha sempre sostenuta. Ma alla fine mi sono concessa finalmente di non stare bene, e di allontanarmi. Sono scappata in Colombia e in quel periodo non ho mai pensato di voler tornare. Stare lontano era quello di cui avevo bisogno”, svela Alessandra. Poi è rientrata in Italia per “affrontare quello che era successo: lo dovevo a me e a tutti quelli che non hanno smesso di dimostrarmi il loro amore. Ho ripreso il mio percorso di psicoterapia e mi sono riavvicinata alla musica”.
L’ex volto di Amici legge le offese: “La figlia di Fantozzi; la rana mostruosa; ancora parli ma non ti fai schifo da sola; se fai un porno giuro che lo guardo anche se altre attrici hot non sono d’accordo, venduta, a cazzara per du spicci subito apri il c*lo; sparisci mer*a; fottiti scema; una mer*a di cane per strada è meglio di te; tra un po’ ti trovano su youporn; per me per puoi morire di fame; cesso ambulante”. E ancora e ancora…
Alessandra Amoroso mette tutto in piazza, per far capire quanto sia stata male, per sottolineare quanto i social possano anche essere un dramma. Grazie allo psicologo ha ritrovato stabilità. Poi è arrivata la canzone giusta: “Mi hanno chiamato per presentarmi un brano che conteneva riferimenti all’odio e rappresentava il momento che stavo vivendo. La storia di un uomo che precipita dal 50 piano e mentre precipita si ripete fin qui tutto bene. Ho voluto dare un finale diverso, per cui non conta la caduta, non conta l’atterraggio. La cosa che conta è come ci si rialza dopo una caduta. Ho sempre detto che avrei aspettato la canzone giusta per partecipare e credo che Fino a qui tutto bene lo sia”. E su quel palco alla prima di Sanremo finalmente si sente bene.