Silvio Berlusconi, i processi restano a Milano

Niente trasferimento al Tribunale di Brescia. Per i giudici della Cassazione non esiste prova di "legittimo sospetto". I processi a carico di Silvio Berlusconi proseguiranno a Milano, sia quello relativo al caso Ruby, che vede il Cavaliere accusato di concussione e prostituzione minorile e che è ancora fermo al primo grado, sia quello Mediaset, per cui è stato condannato in primo grado a 4 anni, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e ora in fase d’appello.
I legali dell’ex premier, Longo e Ghedini, però, quando riprenderanno le udienze, potrebbero chiedere un ulteriore rinvio in attesa del verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione che hanno sollevato nel 2011.

Berlusconi, appresa la notizia, stavolta ha scelto di adottare un profilo morbido nei confronti della magistratura. A chi lo ha chiamato, avrebbe detto: "Vedrete, mi assolveranno". Ha poi ribadito la sua innocenza in un’intervista rilasciata al Tg5 che andrà in onda questa sera.
"Confido in una sentenza di piena assoluzione a meno che si voglia ancora una volta eliminarmi attraverso la via giudiziaria - ha spiegato l'ex premier - Un tentativo che sta avvenendo da oltre 20 anni".