- Gli avvocati dell’attrice 45enne dopo lo sfogo di Silvia Slitti rispondono
- La moglie dell’ex calciatore Pazzini, però, sul social, continua a puntare il dito contro
Ambra Angiolini non parla. Accusata da Silvia Slitti di occupare ‘abusivamente’ la casa in cui risiede a Milano, di proprietà della 38enne wedding planner e del marito, l’ex calciatore Giampaolo Pazzini, l’attrice 45enne affida la sua replica ai legali che la rappresentano. “Violata la privacy”, sottolineano gli avvocati in un comunicato affidato a La Repubblica.
“Gli avvocati Valeria De Vellis e Daniela Missaglia, difensori di Ambra Angiolini, smentiscono le notizie come diffuse nei post pubblicati sui social e ripresi da ulteriori network, notizie riportate in modo distorto e inappropriato con riferimento a una vicenda strettamente personale di cui si stanno occupando i legali delle parti coinvolte”, fanno sapere i legali di Ambra. E concludono: “E’ evidente la lesione della privacy e dell’onorabilità di Ambra Angiolini, che impone fin da subito la cessazione di ogni ulteriore divulgazione di illazioni e commenti”.
La Slitti, però, che ha puntato il dito contro la Angiolini, prima nelle sue storie sul social senza farne il nome e poi dicendolo chiaramente, intervistata da Selvaggia Lucarelli, continua a mettere a nudo la sua versione sui fatti, sempre sul suo account Instagram, dove risponde alle domande dei follower in merito alla spinosa questione. Stando alle sue parole avrebbe affittato la casa in questione a Milano con un contratto di soli 10 mesi all’attrice e giurata di X Factor e al suo ex compagno, Massimiliano Allegri, che si sarebbe occupato del pagamento della locazione fino allo scorso 30 giugno, data che segnava il termine dell'accordo. Ora, a contratto scaduto, Ambra non vorrebbe lasciare l’abitazione.
“Io non sono un persona che lancia il sasso e poi nasconde la mano, so benissimo che le mie storie hanno scatenato un sacco di attenzione - sottolinea l’organizzatrice di eventi - Questa è una situazione spiacevole, non solo a livello legale, ma soprattutto umano e personale. Voglio chiarire alcune cose che mi avete scritto nei messaggi: se ieri mi sono permessa di fare quello che ho fatto è perché venivo da tanti mesi in cui ho cercato in ogni modo di trovare dialogo perché io credo fermamente nel dialogo e pensoso che le persone possano mettersi a sedere e chiarire, anche perché in questo caso io non centro nulla in questa cosa, e voglio solo riavere ciò che è mio”.
“C'era un contratto com'è giusto che ci sia, non si affittano le case senza contratto, ma il problema è che nella società in cui viviamo è giusto che le persone siano tutelate, solo che avvolte capita che per la legge sia tutelato più chi ha sbagliato rispetto a chi è dalla parte del giusto. Quindi siamo andati per vie legali, educatamente, perché era giusto andare per vie legali visto che quelle del dialogo non sono servite. Nessuno ha fatto niente che non fosse esattamente in termini di legge”, aggiunge la Slitti.
"Infine ci tengo a dire che sono dispiaciuta e amareggiata perché le persone interessate (Ambra Angiolini e Massimiliano Allegri, ndr) lo sanno benissimo che io avrei voluto risolverla in modo diverso. E io ho dato tutta la mia disponibilità per risolvere la cosa e soprattutto sono stata una donna e una mamma che ha messo avanti le esigenze di altre persone anziché le mie, sperando che il bene tornasse indietro, ma così non è stato”, continua. ”E mi dispiace perché di solito io non sbrocco sui social. Sì, porto avanti delle battaglie ma non le mie battaglie personali, e se ho fatto tutto questo è perché non trovavo altre soluzioni”, precisa Silvia Slitti.
Infine la moglie di Pazzini conclude: “Poi ho letto una quantità infinita di questi racconti con persone che hanno vissuto esperienze anche più spiacevoli, ho letto racconti agghiaccianti, forse dovrebbe cambiare qualcosa in Italia".