- Il cantante 32enne il 7 ottobre scorso è diventato padre di Athena, la sua prima figlia, avuta da Greta Cuoghi
- In un post racconta tutta la devastazione provata da entrambi prima
Il 7 ottobre è arrivata Athena. E’ stato un momento unico e irripetibile per lui. Benjamin Mascolo solo ora che la sua bimba è nata rivela in un post il dolore della perdita a causa dei due aborti precedenti della moglie. Racconta tutta la devastazione provata da entrambi prima. “Le cicatrici sono rimaste”, ammette il 32enne.

Il cantante pubblica una foto in cui si vedono due cornici su un mobile di casa. Le immagini sono quelle delle ecografie dei piccoli che non ha visto venire al mondo, che Greta Cuoghi portava in grembo, ma ha perso inspiegabilmente.
“Un uomo, sopravvissuto a una rischiosa operazione al cuore, raccontò che nei pochi minuti in cui era clinicamente morto aveva visto il Paradiso. Disse che lì, i genitori conoscono e vivono con i figli mai nati. Che le madri possono crescere quei bambini perduti in gravidanza. E’ difficile crederci, soprattutto perché la scienza non lo conferma. E forse non lo saprò mai, se è vero. Non so nemmeno se, alla fine dei titoli di coda, mi ritroverò davvero in quel luogo dove si dice riposino i puri di spirito. Eppure una parte di me ci spera. Perché ho sentito quanto sia doloroso perdere qualcosa che già ami, ma che non ha avuto modo di compiersi”, svela l’artista dell’ex duo Benji & Fede..
“La nascita di nostra figlia ha guarito quelle ferite, ma le cicatrici sono rimaste - prosegue Mascolo - Quando succede, hai paura a parlarne: temi di non essere capito, o peggio, di essere giudicato. Ti chiedi se c’è stato un errore, se fosse troppo presto o troppo tardi. Ma solo chi ci è passato davvero sa di cosa parlo”.

Benjamin confida come lui e la moglie si siano sentiti: “La prima volta ho usato tutta la mia forza per consolare mia moglie. La seconda, invece, è arrivata così all’improvviso che, usciti dallo studio medico, mi sono accovacciato sul marciapiede in centro a Milano, a pochi passi da una chiesa, con la faccia affondata tra le ginocchia e lei che cercava, con tutta la sua forza, di tenermi in piedi”.
“Forse è per questo che spero, con tutta l’anima, che quel signore abbia detto la verità - continua - Che esista davvero un luogo dove potrò incontrare quei bambini che non ho avuto modo di amare su questa terra. E se anche fosse solo un’illusione, voglio crederci lo stesso. Perché dentro quel desiderio di rivederli c’è la mia fede più sincera: quella che nasce dal dolore e dalla gratitudine mescolati insieme” .
Mascolo conclude: “L’amore che oggi provo, nel tenere mia figlia tra le mani, nasce anche da quella paura di perderla prima ancora che arrivasse”.



















