Charlize Theron, Sean Penn e Peter Jackson: 'I Signori degli Oscar'

In un'intervista televisiva di qualche anno fa la brillante Syusy Blady usciva dalla facile pista dei luoghi comuni per sottolineare l'esistenza del rovescio della medaglia per le bellissime che, grazie alla loro avvenenza, sono entrate nel mondo dello spettacolo.
A differenza delle brave attrici poco armoniose, le colleghe di bella presenza sarebbero agevolate agli esordi della loro carriera, ma quelle dotate di reali capacità artistiche farebbero fatica ad ottenere i riconoscimenti dovuti, poiché rimarrebbero intrappolate nel troppo sfruttato clichè che le vede belle, ma prive di contenuti.

Sembrano confermare questa ipotesi titoli del calibro di "Essere John Malkovich", "Il diario di Bridget Jones", "The Hours", in cui prima Cameron Diaz, poi Renèe Zellweger ed infine Nicole Kidman, hanno deciso di offuscare le loro eteree fattezze per far risaltare agli occhi di critici e spettatori delle rilevanti capacità artistiche. Esiti soddisfacenti per ciascuna di loro.

Si deve essere avveduta di ciò anche la stupenda Charlize Theron che ha accettato felicemente la proposta di interpretare la serial killer Aileen Wuornos in "Monster".
Al prezzo di una dentatura irregolare, un pessimo look, un orribile trucco e quindici pesantissimi chili in più da trasportare anche fuori dal set, la bravissima attrice Sudafricana, ha stravinto agli Academy Awards portando a casa un importantissimo Oscar, quello per la miglior attrice protagonista.
E, come se l'Oscar non bastasse, per la stessa interpretazione, ha trionfato come migliore attrice ai "Free Spirit Awards", i nipoti "casual" degli Academy Awards.
La collega Renèe Zellweger, forte del ricordo dei 20 chili acquistati nei due film in cui ha interpretato Bridget Jones e degli ultimi successi fra cui "Chicago", ha fatto apprezzare la sua ultima performance in "Cold Mountain", assicurandosi l'Oscar come miglior attrice non protagonista.

Le due regine della serata hanno rubato la scena ai colleghi, Sean Penn e Tim Robbins, vincitori rispettivamente della categoria attore protagonista e attore non protagonista per "Mystic River".
Se le interpreti femminili hanno fatto impazzare i media, ha fatto tanto parlare di sé anche l'unica regista donna in gara, Sofia Coppola, che però non ha portato a casa l'Oscar.

Potrà comunque consolarsi con i tre riconoscimenti ricevuti ai "Free Spirit Awards", dove il suo "Lost in Translation" è stato premiato come miglior film, Bill Murray ha vinto come miglior attore e lei come miglior regista. Grande soddisfazione, sopratutto se si considera la mastodontica personalità della pellicola a lei opposta: "Il signore degli anelli".

Così Peter Jackson con "Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re" è stato l'assoluto sovrano della kermesse, che non pago dei riconoscimenti ottenuti gli anni scorsi è tornato agli Academy Awards e si è portato a casa 11 statuette, compresa quella per la miglior regia.

Foto: Charlize Theron /© Gossip.it