Francesca Fioretti: 'Con Davide Astori volevamo sposarci e fare un altro figlio'

Francesca Fioretti insieme al compagno Davide Astori pensava al matrimonio e a un altro figlio dopo Vittoria, la primogenita nata nel 2016: il destino ha spezzato crudelmente i sogni della coppia. Il capitano della Fiorentina è scomparso il 4 marzo 2018 a soli 31 anni per una tachiaritmia cardiaca prolungata a Udine, dove si trovata con la sua squadra per giocare un match di campionato. Tutto il loro mondo è andato in pezzi. L’attrice 35enne, autrice di “Io sono più amore”, il libro dove racconta la sua storia, lo confessa a Diva e Donna. “Volevamo sposarci e fare un altro figlio”, rivela amareggiata.

Francesca Fioretti: 'Con Davide Astori volevamo sposarci e fare un altro figlio'
Francesca Fioretti: 'Con Davide Astori volevamo sposarci e fare un altro figlio'

“Ho voluto da sempre essere la madre dei suoi figli, per esserlo avrei rivisto l'ordine delle mie priorità, non c'era nulla che potesse vincere sull'importanza di ciò che eravamo, di ciò che da noi sarebbe potuto nascere”, sottolinea al settimanale l’ex gieffina.

 
L'attrice 35enne e il calciatore facevano progetti insieme, il destino li ha spezzati

Poi Francesca racconta: “Ho scoperto di essere incinta prima di partire con Davide per il Perù. Felici e follemente liberi come siamo sempre stati nei nostri giri per il mondo, siamo arrivati in Sudamerica custodendo un viaggio nel viaggio: ogni cosa che avremmo visto, ogni cosa che avremmo provato, sarebbe valsa per qualcuno in più”.

I due immaginavano la primogenita Vittoria, 5 anni, portare le fedi all'altare...

Erano pazzamente innamorati e desideravano ardentemente costruire qualcosa di importante insieme. "Non abbiamo fatto in tempo a sposarci, sebbene ci fossimo già figurati il modo e il momento, con Vittoria che avrebbe trotterellato per portare le fedi fino all'altare", confida. E con tanto rammarico, quello di chi si sente ‘scippata’ dal fato, confessa: ”Non abbiamo fatto in tempo a mettere al mondo un secondo figlio, pure se lo immaginavamo presto con noi”.