Lele Mora, dalla bancarotta alla bancarella

Lele Mora che piega magliette davanti a una bancarella, come un qualsiasi ambulante. Il manager dei vip sta lavorando al mercato per Exodus, ha ottenuto infatti, dopo il carcere, di scontare la pena ai servizi sociali. In collegamento con Lorella Landi a "Le amiche del sabato", ha rilasciato delle dichiarazioni, commentando anche la notizia della condanna a 15 anni di reclusione data all'amico Fabrizio Corona.

"Non era un momento solo dorato il nostro, ma di grande lavoro - ha detto Lele - Mi ha fatto un effetto brutto che la Cassazione abbia confermato questi anni che Corona non si meritava, non ha ucciso nessuno e non ha fatto niente di male. La sua era un'agenzia fotografica che vedeva cose che erano sul mercato. Era un po' pazzerello, ma Fabrizio è un po' bipolare, forse la mamma lo sa e lo capisce bene. A momenti era meraviglioso, a momenti pensa solo ai soldi. Ma non è un criminale". "All'inizio era un ragazzo semplicissimo - ha proseguito - Donne bellissime ne ha sempre avute, piaceva tantissimo. Aveva tanta voglia di fare. Vicino a me ha conosciuto questo mondo. Gli ho presentato i migliori direttore di giornale per fare questo lavoro. Forse da lì si è lasciato prendere un po' la mano. Gli ho detto di lascia stare cose che erano sul limite della legge. Ma essere sul limite non è essere colpevoli. Adesso è stata rovinata la famiglia Buffon". "Lui ha ritirando certe foto ha cercato di non rovinare famiglie. E farselo pagare era il suo lavoro - ha aggiunto Mora - Io ne ho a migliaia di servizi con miei artisti che non ho fatto uscire, per tutelare gli artisti. Poi Fabrizio ha avuto questa malattia della doppia personalità... lui voleva cambiar vita e andare all'estero... questo l'ha fatto lasciar andare su tante cose. Ma si danno molti anni a truffatori, o a persone che toccano i bambini".

Mora sa cosa vuol dire stare in prigione: "Io che ho vissuto il carcere so cosa vuol dire essere in isolamento, per un anno e passa. E non ho fatto niente di male, ho fatto una bancarotta. Dalla bancarotta sono finito qui su una bancarella - ha affermato - Ma sono puro dentro, non ho fatto del male. Io sto pagando la mia pena, sono in affidamento. Oggi sono qua a Piazza Argentina, per vendere a Don Mazzi quello che trovo e portarlo sul sociale. Io ho fatto per tanti anni un lavoro che ho amato. Mi sono sacrificato tantissimo, ho dato l'anima. Ho fatto sognare e realizzare sogni a persone. Credo di essere stato l'unico agente in Italia a crescere personaggi nuovi. Chi ha copiato il mio lavoro ha preso personaggi che io avevo lasciato andare, perché si drogavano o sbagliavano. Sono sempre giudicato l'agente dei tronisti e dei Grandi Fratelli, nulla togliere, ma ho lavorato con grandi star come Castagna che non nomina più nessuno, Simona Ventura, la Ferilli. Quanta gente ho fatto lavorare. Oggi sono solo pronti a giudicarti. Tutti andavano da Fabrizio a chiedergli una copertina per andare su giornali. La gente passa, ti guarda e ti umilia".

Infine Lele ha fatto un appello a Corona: "Fabrizio, prima o dopo qualcosa di onesto arriverà. Con lui non parlo dal 2009. Non gli ho scritto per motivi personali, ma ho sofferto molto questo suo modo di comportarsi negli ultimi anni perché non era il Fabrizio che ho conosciuto io. Spero che questa dura prova che gli ha messo la vita lo abbia cambiato e che torni a essere il ragazzo di prima, che deve amare sua madre, suo fratello e suo figlio. Se dovesse tornare con sua moglie meglio ancora, anche lei sta soffrendo molto di questa cosa".