Micol Olivieri in lacrime dopo la morte della coniglietta: ''Mi hanno accusato di averla uccisa, le persone devono andare in terapia''

  • L'influencer aveva salutato su Instagram la sua coniglietta
  • Le storie hanno scatenato una polemica sulla cura degli animali

Micol Olivieri è visibilmente scossa su Instagram. L'ex attrice romana diventata celebre nel ruolo di 'Alice' ne 'I Cesaroni' si è sfogata sul suo profilo. Tutto è successo nel weekend quando la 32enne ha postato la storia con una foto di addio alla sua coniglietta Caramella. A far scattare la polemica è stata la frase 'Erano un paio di giorni che non la vedevamo'.

Micol Olivieri scossa dopo la morte della coniglietta

I followers si sono scatenati e l'influencer ha spiegato con un video: ''Faccio queste storie non perché mi senta di dovermi giustificare con qualcuno, ma voglio assolutamente precisare e chi mi segue in realtà da anni e sa che Caramella è stato un animale che è stato accolto in famiglia con tanto amore, come tutti i miei animali. Io ho sempre avuto animali, li ho sempre rispettati per quello che è il loro essere. Lei ha deciso di vivere fuori il giardino e noi non gliel'abbiamo impedito perché effettivamente era la condizione più naturale per lei. Viveva liberamente. Io non mi occupavo di dargli da mangiare tutti i giorni perché non voleva mangiare, diciamo, i croccantini classici. Lei si nutriva di erba, di piante e di frutta e verdura ogni tanto quando gliela davo. Ha vissuto sempre serenamente. Stava bene fino all'ultimo. Probabilmente ha sentito che qualcosa non andava. Era arrivato probabilmente il suo ciclo di vita perché i conigli Ariete non campano tanto. Lei è arrivata a 6 anni e mezzo, che è anche, diciamo, una buona vita. E questo è successo. Non permetto a nessuno di giudicare nulla''.

Un chiarimento che non è bastato perché la Olivieri è stata criticata e taggata in reel polemici: ''Mi pentirò di aver fatto queste storie, però credo che sia giusto far vedere anche tutto quello che succede in generale per chi, come me, lavora sui social: è da ieri che ricevo dei messaggi continui da profili che poi si fanno altri profili, quindi blocco, blocco, blocco e che mi accusano di praticamente aver ucciso il mio coniglio. Coniglio che è con noi da 6 anni e mezzo. Senza ovviamente considerare il fatto di quanto ci possa essere dispiaciuto, di quanto ci stiamo male e delle lacrime dei miei figli. Detto questo e faccio queste storie per cercare di motivare ancor di più le scelte che farò. E' già da tempo che ho limitato un po' la condivisione delle mie cose perché mi ero resa conto che per me la condivisione vuol dire arricchimento, per tante altre persone invece vuol dire coltello da utilizzare per poter ferire gli altri e io non lo permetto più e quindi da oggi io condividerò ancora meno perché i livelli di frustrazione sono alti e non è più giusto che li gestisca io. Le persone devono imparare ad andare in terapia e i social non possono più essere uno sfogatoio per tutti.''

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