- La figlia di Ornella Muti 48enne lo confessa in tv, a Belve
- “Mi sono innamorata di una donna qui in Italia e abbiamo avuto un percorso di due anni”
Naike Rivelli non nasconde la verità, anche se a volte scomoda. A Belve parla del duro colpo ricevuto dal test del DNA riguardante il suo presunto padre biologico. “Abbiamo fatto il test di paternità e ho scoperto che non era mio padre”, svela. La figlia 48enne di Ornella Muti non ha mai saputo chi in realtà fosse il papà: “Ho capito che a mia madre non va di parlarne e lo rispetto”, sottolinea.
Naike non si sottrae alle domande di Francesca Fagnani in tv. Sul genitore mai conosciuto dice: “C'era questo uomo che mi era stato raccontato fosse il mio papà biologico. Lo sentivo a pelle questo legame, poi abbiamo fatto il test di paternità e ho scoperto che non era mio padre. Il legame è rimasto, ci sentiamo ancora ma per tanti anni ho pensato di avere due padri: quest’uomo e il papà dei miei fratelli con il quale sono cresciuta. Poi mi sono ritrovata senza. E’ strano non conoscere le proprie origini, poi ho capito che a mia madre non va di parlarne e lo rispetto".
La Rivelli parla di mamma Ornella, mai invidiata: “Oggi abbiamo una simbiosi di sorelle, ci vogliamo un bene incredibile, la amo. Ormai ci compensiamo su tante cose”. Spesso al centro dei riflettori per le foto senza veli sui social, Naike spiega: “Da quello che appare spesso anche nei miei social sono molto più provocante di quello che poi sono nella mia vita reale. Cioè, io faccio una vita molto semplice in realtà, in campagna, con il mio compagno da cinque anni, andiamo a dormire alle otto e mezza, ci svegliamo presto, quindi alla fine sembra che sono molto più movimentata di quello che in realtà sono”.
“Mi piace spogliarmi e mi piace anche farmi vedere, perché io lavoro molto sul mio corpo, faccio tanto sport e quindi mi trovo comoda - sottolinea ancora Naike - mentre prima da giovane ero piena di complessi e oggi non ce li ho più. Mi piaccio, mi do 10 ma perché mi piaccio, non perché sono perfetta, assolutamente”.
Naike in passato ha amato anche delle donne: “Ho avuto storie anche con donne. Mi sono innamorata di una donna qui in Italia e abbiamo avuto un percorso di due anni. E’ stata la mia unica donna che ho amato. A me le donne piacciono, cioè io vengo qui, guardo te, sei bellissima e mi emoziono. Però io non sono forse molto sessuale, non ho bisogno di consumare, vedo che tante persone hanno questo bisogno di osservare e poi di avere. Io no, io mi soffermo tanto sull’osservare”.
La Rivelli è stata anche dipendente dalle droghe: “Nella vita ho goduto tanto, mi sono divertita, ma ho attraversato anche fasi complicate. Sono stata dipendente da quelle sostanze che giravano nell’ambiente della musica. Non per accusare, però nei locali spesso la notte per rimanere svegli fino a chiusura cassa e prendere il cachet ho fatto uso di cocaina. Però, essendo una in realtà che fa molto uso di cannabis, la cocaina non è la mia droga, mi ha fatto stare proprio male”.
“Nel periodo in cui ho vocalizzato di più e frequentato tanti locali ti veniva offerta da tutte le parti, quindi all’inizio dici ‘Che sarà mai’ e poi invece diventa un problema - continua Naike - Ho dovuto fare un lavoro su me stessa, è stato impegnativo e anche molto fastidioso, infatti vade retro Satana, adesso. Mi sono resa conto che era un problema quando praticamente se nella serata non veniva offerta ci rimanevo male…”. Ammette di aver fatto autolesionismo quando era giovanissima, dopo il suicidio del suo migliore amico, ma nega di aver mai tentato il suicidio. Ora ha raggiunto una pace interiore che la fa sentire bene.