''Ha tentato di ricattarmi con nostri filmati e file privati'': la cantante Levante racconta l’incubo vissuto con le violenze dell’ex

  • La 36enne ha dovuto denunciare quest’uomo che aveva del materiale privato
  • E’ poi tornata a parlare della depressione post-partum
  • Prende ancora psicofarmaci per cercare di superare la tristezza

Levante ha fatto rivelazioni molto private in una nuova intervista a ‘Vanity Fair’.

La cantante 36enne ha raccontato di essere stata minacciata da un suo ex. Anche se è successo diversi anni fa, non aveva mai reso pubblica la cosa.

L’uomo aveva delle immagini, dei filmati privatissimi. Li usava per ottenere attenzioni da Claudia Lagona, questo il vero nome dell’artista.

Levante, 36 anni, ha raccontato che un suo ex tentava di ricattarla con filmati privati di loro due

“Non posso più continuare a dire di sapere che cosa provano certe donne, di immedesimarsi in loro, senza confessare di esserci passata anch’io”, ha spiegato.

Parlando della persona che le stava facendo del male, ha aggiunto: Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati. Mi chiamava in continuazione: ‘Sto male’, mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno”.

“Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche… Io ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento. Non pensavo che arrivasse a farmi del male, temevo più per lui, come raccontava alla sorella Giulia Cecchettin”, ha proseguito.

“A me, a differenza sua, è andata bene. Sono viva, ha sottolineato.

Levante ha poi parlato anche della depressione post-partum dopo la nascita, all’inizio del 2022, della figlia Alma.

Levante con la figlia Alma, nata nel febbraio 2022

Oggi prende ancora psicofarmaci. “Sembriamo tutti depressi, forse perché lo siamo. E allora diciamocelo. Ecco, lo dico: sono triste e prendo i farmaci, ha affermato.

Quando le è stato chiesto esplicitamente se abbia ancora bisogno dei medicinali, ha replicato: “Sì, i tempi di cura sono lunghi. [...] Ancora oggi le persone meno sensibili non capiscono bene la depressione: non sanno che chi ne soffre possa non rendersene conto. Per me è stato così. Non ne avevo contezza: ero felice per l’arrivo di Alma e volevo buttarmi dalla finestra.

“Oscillavo tra la gioia di aver dato la vita e la tristezza di non avere più me. Mi ha salvata Alma: sono cresciuta senza un genitore, non le avrei mai lasciato attraversare la medesima sofferenza”, ha concluso.