Lele Mora con 50 chili in meno: foto

E' uscito di carcere. Dimagrito, 50 chili in meno, barba di qualche giorno, capelli bianchi. Si stenta a riconoscerlo, Lele Mora fisicamente è cambiato (clicca qui per ingrandire la foto). Ma il mutamento, dopo più di un anno dietro le sbarre, non è solo esteriore: "Lei l’altro giorno mi ha chiesto cosa ho pensato appena fuori dal carcere...Ebbene, guardando un cielo per me insolitamente blu, pensavo a quel mondo di acute sofferenze che mi lasciavo dietro, un mondo di privazioni, di sacrifici sia per i sorvegliati che per i loro sorveglianti, una umanità dimenticata: che sarà anche ignorante del mondo delle regole, ma è comunque ricca di amore e sensibilità che il più delle volte non ha possibilità di esprimere", dichiara l'ex manager dei vip a LaStampa.

Si è lasciato alle spalle un passato fatto di tronisti e olgettine, nella sua vita attuale non ci sono: "(...) e, in fondo, non ci sono mai stati veramente - spiega - Io ho trattato soprattutto star di livello internazionale. Ma comunque il Lele Mora delle riviste di gossip, di un certo mondo patinato e opaco non lo vedrete mai più". Ha deciso perfino di tornare al suo nome di battesimo: "Gabriele, Come mi chiamava la mia mamma quando ero bambino", rivela, dicendo così addio a quel Lele un tempo tanto famoso e potente nel mondo dello showbiz nostrano. "400 giorni di carcere mi hanno fatto capire tante cose, ad esempio che avevo tolto le carezze ai miei figli per darle a chi non le meritava - confessa - La prigione mi ha aiutato a riscoprire le cose importanti della vita che poi sono quelle che conoscono le persone semplici".
Poi commenta quello scatto in cui appariva come un grasso pascià comodamente adagiato sui dei cuscini, contornato da giovinetti seminudi che gli massaggiavano i piedi: "Quella foto non mi ha mai rappresentato, non ero io, fu uno scatto rubato". "Sono stato vittima di me stesso - prosegue - Mi sono trovato in certi contesti, in certe situazioni, dove dovevo darmi dei pizzicotti: 'Ma tu, Gabriele, come puoi essere a casa di questo signore? Un sogno...'". "A volte ho avuto delle bistecche sugli occhi - aggiunge Mora - Forse anche qualche amore sbagliato. Qualcuno mi ha deluso".

In prigione ha avuto tempo di tornare con la mente al passato e di pentirsi: "Ho ripensato a tante mie arroganti polemiche come quando offesi Formigli, i giornalisti e i comunisti per il loro lavoro e le loro idee, con frasi e un linguaggio per me oggi irripetibile, con minacce di cui mi vergogno - afferma Lele - E come mio primo atto nuovo voglio chiedere scusa a Formigli e ai suoi colleghi, a tutti, senza se e senza ma". E dice di non essere mai stato davvero fascista: "(...) Sono nato in una famiglia contadina, da bambino andavo sull’aia a calpestare il grano con i piedi nudi...Lo so, fa sorridere, ma sono questi i ricordi che mi vengono in mente: le mie origini umili, la mia terra".
Per rispetto ai giudici, non parla né di Emilio Fede, né di Silvio Berlusconi, ma afferma: "Non provo rancore, né risentimento perché, vede, in fondo si tratta sempre di sentimenti anche se negativi. Invece verso certe persone non provo più nulla, le ho cancellate dalla mia mente e dalla mia vita".

Il suo futuro? "Ho bisogno di riprendermi, di stare vicino ai miei figli. Dobbiamo coccolarci - spiega Mora - Il carcere ti impone una pausa, ti obbliga a momenti di rilettura della tua vita e io vorrei continuare questa riflessione, sperando di trovare la dritta via". Ora, però, ad attenderlo un nuovo processo per bancarotta e uno per le vicende di Arcore: "Per quello che è accaduto mi sono assunto le mie responsabilità. Per quello per cui sono a giudizio valuteranno i giudici. Posso dire che mai ho favorito o indotto la prostituzione di chichessia e mai ho voluto farlo". Paura di una nuova condanna? "Ho affrontato tutto ciò che dovevo affrontare, non ho paura. Quello che sarà, sarà. A un certo punto bisogna saper essere uomini. E io credo di esserlo stato".