Alda D'Eusanio: "Sono un miracolo vivente"

Alda D'Eusanio è tornata a casa. Vittima di un incidente stradale, è andata in coma. Ora La conduttrice si è ripresa e racconta questa drammatica esperienza in una lunga intervista.

"Adesso le sto parlando - dice Alda al giornalista di DiPiù - ed è un miracolo. Sento le sue domande, ed è un miracolo. Posso vedere, ed è un miracolo. Cammino, ed è un miracolo. Per i medici, io sono un miracolo vivente: non sanno spiegarsi altrimenti la mia guarigione. E anche se la strada è ancora lunga, anche se ho perso il senso del gusto e quello dell'olfatto, anche se ancora adesso il mio corpo è vittima di fortissime vertigini che mi fanno perdere l'equilibrio al minimo movimento, nonostante tutto questo, dicevo, ora sono qui e sono viva. Dopo quanto mi è capitato, è già moltissimo".

Lo scorso 23 gennaio, la D'Eusanio è stata investita da un motorino mentre attraversava corso Vittorio Emanuele a Roma: "Di quel momento - racconta - non rammento nulla. L'ultimo ricordo prima del buio è questo: mi trovo in un negozio di alimentari e sto pensando a che cosa preparare per cena perché ho invitato degli amici a casa e voglio cucinare qualcosa di buono. Poi, più niente. Poi c'è il vuoto. Di ciò che è successo, ripeto, non rammento nulla". Nell'incidente, la presentatrice ha battuto violentemente la testa ed è stata portata di corsa al Policlinico Gemelli: "Ho avuto una rottura occipitale - spiega Alda - cinque lesioni al cervello frontale, una rottura al cranio sulla sommità, e poi ci sono le emorragie cerebrali: alla fine, ne ho avute ben cinque". "Nei primi quattro giorni - prosegue la D'Eusanio - i medici volevano aprirmi il cranio per operarmi, per cercare di ridurre le emorragie. Ma ogni volta che stavano per operare, si verificava una nuova emorragia cerebrale. Così hanno desistito: era troppo pericoloso. La situazione era disperata perché si aspettavano che le emorragie mi avrebbero soffocato il cervello. Invece, a un certo punto, si sono arrestate e hanno iniziato a regredire. Non c'è una spiegazione scientifica di quanto mi è accaduto: i medici dicono che è un miracolo".

Alda ha trascorso un mese intero in coma: "Di tutto quel periodo ho un solo ricordo - rivela - un flash che non se se è successo nei primi momenti dopo l'incidente o chissà quando: vedevo sopra di me qualcosa di rotondo, di plastica, e poi c'è il viso di mio fratello Ezio. Io chiedo: 'Dove sono? Dove sono?. E lui: 'Sei stata investita, ti stanno facendo una Tac'. Po, il buio". Poi, finalmente, il risveglio: "La prima cosa che ho visto, nei letti accanto al mio, sono stati due ragazzi con il cranio tagliato, dopo essere stati operati in seguito a un incidente, ma non capivo chi fossero, che cosa fosse capitato loro. E, soprattutto, non capivo cosa mi stesse succedendo. Stavo sognando o era realtà? Tutto era confuso, poi ho visto mio fratello, seduto vicino a me. Mi ha preso la mano, mi ha fatto sentire più tranquilla. Lui è sempre rimasto accanto a me. Dopo il mio risveglio, vedevo male, riuscivo a parlare a stento. Mi sentivo spaesata. E lui, con calma, con serenità, mi ha spiegato tutto ciò che era avvenuto".

Nonostante il parere contrario dei medici, che la volevano sotto osservazione, Alda, dopo qualche settimana, ha deciso di tornare a casa: "Qualsiasi cosa mi dovesse accadere, vivere o morire, volevo che accadesse nel mio letto". Ma subito dopo un nuovo ricovero: "Ho iniziato ad avvertire un fortissimo mal di testa - racconta la D'Eusanio - un dolore lancinante. I medici, che mi tenevano comunque sotto controllo, mi hanno riportato subito all'ospedale: avevo avuto un'altra emorragia cerebrale, la quinta. Non dovevo tornare a casa, non dovevo. Ho sbagliato".

Ora però stono stati i medici a darle il via libera e a dimetterla dal Policlinico Gemelli: "Ora sto meglio - dichiara la D'Eusanio - Ho solo una grandissima stanchezza e un senso di vertigini violento. Se giro la testa in modo appena un po' brusco, oppure se provo ad accelerare il passo o ad alzarmi con un pizzico di slancio, allora subito vengo colta da queste vertigini che mi fanno sentire sospesa nel nulla: perdo l'equilibrio, cado o vomito. E' molto sgradevole, mi creda. Ma questo è il prezzo da pagare per essere ancora viva, devo dire che mi è andata bene". Oltre alle vertigini, la conduttrice ha perso il senso dell'olfatto e del gusto. Calati anche vista e udito. Ora si augura, con la fisioterapia, di tornare quasi come prima: "Olfatto e gusto, però, secondo i medici, non potrò recuperarli: non potrò sentire l'odore delle persone cui voglio bene e non potrò più apprezzare oil sapore dei cibi. E per me, che vengo da un mondo contadini, perdere il rapporto con il cibo è un grande dolore".

A starle vicina, oltre al fratello, anche il suo amico pennuto: "Mio fratello in questo periodo è venuto a vivere con me per aiutarmi, per sostenermi. E poi c'è Giorgio, il mio pappagallo, che mi fa compagnia da tanti anni. Da quando sono tornata a casa, ha preso l'abitudine di venirmi a svegliare tutte le mattine, battendo il becco sulla porta. E' come se volesse assicurarsi che ci sono, che sto bene. E' sempre stato molto affettuoso, ma in questi giorni mi sta attaccato, ha capito che sto male, e mi dà anche tanti baci. Cerca di farmi sentire che mi vuole bene. Devo dire grazie a lui, a mio fratello e a tutti i miei amici che mi hanno fatto sentire il loro affetto in questi mesi terribili, anche con le preghiere. Il mio medico, il professor Giuseppe Maira, mi ha detto: 'Signora, deve avere tanti amici che pregano per lei perché il suo è un vero miracolo'. Ha ragione, io ho sentito il loro affetto, le loro preghiere. E' come se tutte le sensazioni positive che le persone mi hanno inviato mi avessero tenuto su questa terra, avessero riportato giù la mia anima, già pronta a salire in Cielo. Sono grata per questo dono che mi è stato dato: rinascere. Sì, io sono rinata".