Borg vende, Agassi compra...

Bjorn Borg ha deciso già da qualche giorno di mettere in vendita i suoi trofei conquistati sul campo da tennis. Il motivo? Un’emergenza finanziaria. Ma c’è chi parla di bisogno di liquidità per alcuni investimenti a Dubai.
La volontà dell’ex campione svedese, che il 21 giugno darà all’asta a Londra i cinque trofei vinti a Wimbledon tra il 1976 e il 1980, più due storiche racchette, partendo da una base di 300 mila sterline, ha suscitato molte polemiche nel mondo. Ad arrivare in suo ‘soccorso’ è Andre Agassi, altro campionissimo del tennis, che, pur non apprezzando, ha deciso di ‘metterci una pezza’.

"Ho parlato con le persone che mi sono vicine - ha spiegato Agassi - Vorrei trovare il modo per formare un gruppo che possa acquistare quei trofei. Penso che, a parte me, molte persone potrebbero partecipare. Potrebbe farsi avanti anche qualche rappresentante di Wimbledon. Non è giusto che Borg debba vendere i suoi cimeli. Se vinci il torneo, hai diritto ad avere il trofeo. Non puoi comprarlo... Non voglio esprimere giudizi su Bjorn. Posso solo dire una cosa: è veramente fastidioso il pensiero che un trofeo di Wimbledon finisca in mano a qualcuno che ha l'unico merito di essere molto ricco. Wimbledon è il più grande torneo del mondo. Penso che sarebbe l'ideale se i tifosi potessero ammirare i trofei. Prima, però, serve una mobilitazione. Lo sport dovrebbe alzarsi in piedi e facesse tutto il necessario per evitare che queste cose finiscano nelle mani
sbagliate"
.

Lui vende, l’altro compra per il bene della comunità. Agassi, novello Robin Hood, fa ace.

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