Carolina Marconi raggirata dalla sorella di un'amica: ''Voleva darmi sua figlia in adozione, poi…''

  • A Pamela Prati, che afferma di essere stata truffata nel caso Caltagirone, racconta tutto
  • Una signora voleva estorcerle dei soldi, la 44enne ci ha sofferto molto

Carolina Marconi non ha mai nascosto il suo sogno di diventare mamma. Anche dopo aver combattuto e vinto la battaglia contro il tumore al seno, nonostante le difficoltà, anche burocratiche, non smette di sperare. Purtroppo questo suo desiderio l’ha resa vittima: come rivela al GF Vip, è stata raggirata da una sorella di un’amica. A Pamela Prati, che afferma di essere stata truffata nel caso Mark Caltagirone, racconta come questa donna, prospettandole l’adozione della propria figlia, l’abbia ingannata.

Carolina Marconi raggirata dalla sorella di un'amica: ''Voleva darmi sua figlia in adozione, poi…''

“Ogni giorno sentivo questa donna che mi mandava le foto della figlia e mi rassicurava sul fatto che la figlia stesse bene e che avesse mangiato. Dopo cinque giorni ha iniziato a chiedermi i soldi per l’affitto raccomandandosi di non raccontare nulla alla sorella. Quasi, quasi ci ero cascata perché non facevo altro che sognare e piangere con questa bambina, spiega Carolina rivelando per la prima volta il suo dramma.

A Pamela Prati, che afferma di essere stata truffata nel caso Caltagirone, racconta tutto

La 44enne dopo un mese, però, ha deciso di reagire e ha chiamato la sua amica: “Stava in Italia e le ho raccontato tutto. Lei all’inizio non ci credeva, poi è rimasta turbata per il fatto che usasse la figlia per soldi. A un certo punto le ho detto che non avrei più voluto sentire la sorella. Ci ho messo una settimana per riprendermi dopo quello che era successo”.

Una signora voleva estorcerle dei soldi, la 44enne ci ha sofferto molto, lo confessa al GF Vip

Carolina poi sottolinea: “In Italia alle persone guarite dal cancro non è permesso adottare mentre negli altri Paesi questo è concesso. Io non sono il mio tumore, sono guarita per i medici e non per lo Stato. Non capisco perché alle persone guarite dal cancro non venga riconosciuta la possibilità di adottare. Perché i bambini devono continuare a vivere nelle case famiglia? In queste strutture i bambini sono soli e vengono gestiti da persone che non si affezionano a loro”. Continuerà la sua battaglia per poter accogliere un bimbo in casa insieme al compagno Alessandro Tulli.