''Chi piangerà per il bambino, chi piange dentro di me?''

''Il viaggio interiore di Fischer è stata una vera e propria ispirazione. E' il trionfo dello spirito. Si capisce quello che ha vissuto e sofferto, e come, nonostante tutto, sia riuscito a mantenersi un'anima gentile... Spero che questa storia tocchi il cuore di tutti gli spettatori, in modo particolare di quanti soffrono e sono scoraggiati, perché pensano di non potercela fare. Ecco, io spero che vedendo questo mio film dicano: ''Come ce l'ha fatta lui, ce la posso fare anch'io!'' (Denzel Washington).

''Antwone Fischer'' segna l'esordio alla regia del due volte premio Oscar Denzel Washington, che, oltre a dirigerlo, interpreta il ruolo-cardine dello psichiatra Jerome Davenport, l'esordio alla sceneggiatura di Antwone Fischer e il primo ruolo da protagonista del semi-esordiente Derek Luke. La storia del protagonista ha colpito il produttore Todd Black più di dieci anni fa, quando lo stesso Fischer, allora impiegato come guardia giurata ai Sony Pictures Studios, gliela raccontò. Black decise di ingaggarlo per scrivere la sceneggiatura tratta dalla sua vita e, nel 1997, Denzel Washington, affascinato, si impegnò a dirigere il film. Purtroppo i numerosi impegni dell'attore gli impedirono di avviare il progetto fino al 2001. Intanto Antwone Fischer pubblicava il suo primo romanzo, l'autobiografia ''Finding Fish'' (2001), con il quale scalava la classifica dei best-seller del ''New York Times'', divenendo immediatamente un vero e proprio caso letterario.

''Lo stiamo facendo per Antwone'', queste le parole ripetute all'infinito da Denzel Washington sul set della pellicola durante le riprese, per ricordare a tutti che quella messa in scena era la vita reale di un uomo straordinario che, guardando dentro se stesso, con l'aiuto di una mano amica, riesce a ritrovare la speranza e l'amore, a crescere, a superare lo shoc di un'infanzia povera e difficile, ad andare avanti con la prospettiva di un'esistenza migliore. L'emozione che pervade per intero l'atmosfera del film, oltre all'intensa interpretazione dei protagonisti, è dovuta anche alla scelta delle location, che rispettano i luoghi dove si è realmente svolta la vicenda del protagonista. Le riprese sono state fatte per due settimane a Cleveland, dove è ambientato il quartiere di Glenville, dell'infanzia di Fischer, per cinque settimane a San Diego, dove sono state utilizzate le basi della Marina americana della 32.a Strada, di North Island e di Point Loma, e a bordo della USS Belleau Wood.
Ripercorrere così da vicino esperienze molto dolorose è stato per Fischer estremamente complicato. In una scena girata a Cleveland, ricorda il produttore Black, Antwone ha addirittura abbandonato il set, spiegando con tranquillità: ''Non ho bisogno di vedere questa scena. L'ho già vissuta''.

''Antwone Fisher'', distrubuito dalla Fox Searchlight Pictures, è una pellicola commovente, piena di gioia per la vita e paura di un passato duro e sconvolgente, piena di ottimismo e di speranza per un futuro migliore. Il film, che sarà nelle sale a partire da stasera, venerdì 23 maggio, è un messaggio che fa bene al cuore, come si deduce dalle parole dello stesso Fischer: ''Spero che dopo aver visto il film e letto le mie memorie, le persone ricordino che ogni bambino ha un valore e un potenziale sconfinato, e che se anche tutto ciò che un individuo ha da dare è una parola d'incoraggiamento ed un gesto autentico di affetto...quel dono, da solo, può salvare la vita di un piccolo e regalare la speranza''.

Foto: Dalla Rete