Daniela Santanchè non ha dubbi, in amore è una geisha. Lo ha confessato a Vanity Fair, che ha intervistato la 'Pitonessa' in occasione della sua biografia appena uscita edita da Mondatori, "Sono una donna, sono la Santa". Con Alessandro Sallusti non c'è stata nessuna rottura, come chiarito pure nel libro, dove parla del rapporto con il direttore del Giornale al presente.
"Sono una geisha nel senso classico del termine. Dedita al mio uomo, ma anche emancipata e libera, con il partner sono una rompi balle: giudico, vivo, metto in discussione. Insomma, ho carattere! E non credo sia facilissimo stare con me", ha spiegato Daniela Santanchè al settimanale, parlando dell'amore. Nel suo essere geisha, è anche consapevole del suo peggior difetto o pregio in un rapporto a due: "Sono troppo paziente e tollerante. In compenso, sono un’ottima donna di casa, una che sa lavorare a maglia e che cucina bene".
Geisha in amore e ancora insieme a Sallusti, Daniela Santanchè non pensa al matrimonio e neppure al 'per sempre': "Mi sono già sposata una volta e non rinnego la mia scelta. Crescendo, però, ho capito che l’amore non è un bene disponibile. E' come la vita. Non è in nostro potere farlo restare quando se ne va. La parola per sempre è stata fonte di ansia quando dovevo sposarmi e tutt’ora mi sembra un concetto pazzesco. Credo che l’amore vada vissuto come un progetto da costruire, sperando che sia infinito e dando tutti noi stessi. Ma non posso avere la certezza che sia davvero la terra promessa".
Mamma di Lorenzo, 19 anni, ha chiarito: "Io non sono mai contenta di me stessa, perché penso sempre che potrei fare di più o meglio. Premesso ciò, non provo alcun senso di colpa nei confronti di mio figlio. Nonostante gli impegni professionali, sono sempre stata molto presente. Per citarne una, fino a quando lui stesso non ha iniziato a chiedere di uscire con gli amici durante il fine settimana, il weekend l’ho sempre dedicato a lui". Parlando dei diversi aborti avuti in passato, Daniela Santanchè ha detto: "E' un’esperienza dolorosa che non si dimentica, ma poi c’è la vita e si avanti. Detto questo, è molto diverso se accade a una madre o a una donna senza figli. Io avevo già Lorenzo e in questo senso mi ritengo molto fortunata. Inoltre, in quanto fatalista e credente, non mi sono mai accanita contro la volontà di Dio".