Elton John ha evidenziato l’ipocrisia dello Stato Vaticano in un tweet pubblicato nella giornata di ieri, quando la Santa Sede con una nota ha fatto sapere di aver deciso che non può benedire le unioni gay perché rappresentano un “peccato”. Il cantautore, amato e apprezzato in tutto il mondo per il suo enorme talento, ha affermato che con i soldi delle offerte dei credenti la Segreteria di Stato tra gli altri investimenti ne avrebbe fatto uno milionario nella produzione del film ‘Rocketman’, che racconta proprio la sua storia e che celebra la felicità trovata da John grazie al matrimonio con il compagno David Furnish, sposato nel 2014. Insomma si sarebbe arricchita proprio con una pellicola che esalta l’amore omosessuale (che ricordiamo è ormai da decenni considerato una naturale variante dell’orientamento sessuale, riscontrata in molte altre specie animali).
“Come può il Vaticano rifiutarsi di benedire i matrimoni gay perché sono ‘peccato’, mentre allo stesso tempo trae con piacere profitto dall’investimento milionario fatto in ‘Rocketman’, un film che celebra la felicità che ho trovato grazie al matrimonio con David?? Ipocrisia”, ha fatto sapere Elton via social.
Abbiamo così provato a fare “fact-checking” (ovvero a controllare che quanto dichiarato da qualcuno sia vero o meno) sulle affermazioni del 73enne inglese. E a quanto pare sembra proprio che abbia ragione. Vediamo perché.
La testata Newsweek riporta che a parlare di un investimento del Vaticano in ‘Rocketman’ era stato per primo il Corriere della Sera nel 2019. Secondo il quotidiano italiano lo stato che si trova dentro Roma avrebbe investito circa 4 milioni di euro nella produzione della pellicola biografica su John e in ‘Men In Black: International’, altro kolossal hollywoodiano. A confermare l’operazione ci ha pensato anche il Financial Times.
A rendere il tutto ancora più “particolare” è che i soldi investiti arriverebbero dalle donazioni dei fedeli attraverso l’Obolo di San Pietro. Ben 70 milioni di euro dalla Segreteria di Stato attraverso il fondo d’investimento ‘Centurion Global Fund’, con base a Malta, sarebbero finiti in diverse aziende che con le opere di bene poco pare abbiano a che fare. Al vertice del fondo ci sarebbe un italiano residente in Svizzera. Così il Vaticano avrebbe investito anche diversi milioni di euro nel brand di occhiali di Lapo Elkann, ‘Italia Independent’.
Ma sarebbero stati acquistati anche immobili (alcuni di grande lusso, come quello di Londra a Sloane Avanue), bond e partecipazioni in una serie di altre holding e start-up. Diciamo che in effetti la coerenza dalle parti di San Pietro non sembra essere poi molto di casa.