Francesca De Andrè, l’affondo del padre Cristiano: ''Questo è il punto più basso che abbiamo raggiunto''

  • La figlia denuncia le botte dell’ex e dice di aver rischiato la vita, lui la stronca
  • ‘Viviamo in una società dove si può avere successo raccontando il peggio di se stessi’

Cristiano De Andrè, figlio di Faber e padre di Francesca De Andrè, non ci va giù tenero con la figlia. Il cantautore 59enne senza pensarci un attimo, nella lunga intervista al Corriere della Sera in cui racconta la sua carriera, quando gli si domanda della 32enne, protagonista nelle scorse settimane di una brutta vicenda fatta di violenze e maltrattamenti da parte dell’ex Giorgio Tambellini, regala un affondo velenoso alla mora. “Questo forse è il punto più basso che abbiamo raggiunto", sottolinea.

Francesca De Andrè, l’affondo del padre Cristiano: ''Questo è il punto più basso che abbiamo raggiunto''

Francesca denuncia le botte dell’ex suo ‘carnefice’ per anni. Anche in tv dice di aver rischiato la vita e di essere stata salvata, dopo l’ennesima aggressione, dalla vicina. Il padre Cristiano, però, la stronca. Nonostante i rapporti tesi, inesistenti da anni, tra l’artista e l’ex gieffina, che più volte nei programmi di Barbara d’Urso si è scagliata contro di lui, ci si sarebbe potuti aspettare parole di affetto e vicinanza. Eppure non è così.

Cristiano, a proposito del cognome pesante da portare anche per i suoi quattro figli (ci sono anche Fabrizia, 35 anni, Filippo, gemello di Francesca, e Alice, 23) dice: “Sì, credo di sì. Anche se per fortuna i miei figli hanno scelto altri campi lavorativi che non sono la musica e questo indubbiamente li ha agevolati. Comunque portare cognome De Andrè è una bella responsabilità e non sempre è facile”.

La figlia 32enne denuncia le botte dell'ex e dice di aver rischiato la vita, il cantautore 59enne la stronca

Su Francesca che in tv racconta il suo burrascoso privato poi aggiunge: “E’ un momento difficile per Francesca, lo è sempre stato. Mi auguro che riesca a capire un po’ di cose e a mettere la testa a posto. Purtroppo viviamo in una società dove oggi si può avere successo raccontando il peggio di se stessi. E questo forse è il punto più basso che abbiamo raggiunto”.