Franco Battiato, com'è morto e come ha vissuto la malattia: parla il fratello

Franco Battiato si è spento ieri, 18 maggio 2021, nella sua villa a Milo, in Sicilia. Aveva 76 anni. Il fratello Michele al Corriere della Sera racconta commosso com’è morto e come ha vissuto la malattia che lo debilitava da tempo.

Franco Battiato, com'è morto e come ha vissuto la malattia: parla il fratello

Non l’ha mai lasciato. Michele è sempre rimasto accanto a Franco Battiato, che è deceduto senza accorgersi che la morte sopraggiungeva. "Nelle ultime ore non ha capito, non c’era più, per sua fortuna avvolto da un coma profondo…”, rivela l’uomo.

Il funerale sarà oggi, il giorno dopo la sua scomparsa, in forma privata, alla presenza della sola famiglia. “Ho chiamato un sacerdote nostro amico che conosceva e parlava con Franco. Ci sarà lui a benedire, accanto a noi, pochissimi, quasi gli stessi che mio fratello ha avuto vicini in questi mesi di sofferenza. Nessun altro. Ecco perché abbiamo pensato al servizio d’ordine…”, spiega Michele.

Battiato ha cominciato a stare male dal 2018 dopo essersi rotto il femore due volte. Una malattia degenerativa l’ha portato a perdere la connessione con quell'universo svelato a modo suo in brani indimenticabili. “Ormai stava sempre in casa, non usciva più da tempo. I dialoghi radi. Parlava pochissimo. E invece fra noi c’era stato un confronto continuo. Condividevo tante idee. Lui andava alla ricerca della verità e lo faceva continuamente, in ogni cosa. Il suo verbo era sperimentare, era uno che cercava bellezza ed essenzialità e in tutto questo ci metteva una grande umiltà”, confida il fratello.

Il celebre cantautore si è spento il 18 maggio all’età di 76 anni nella sua villa a Milo, in Sicilia

Con l’andare del tempo il quadro clinico è diventato sempre più preoccupante. Il 23 marzo ha festeggiato il suo 76esimo compleanno: “Era contento della festicciola. E riuscì ad assaggiare la torta…”.

Ma non c’era più spazio per la speranza. “Franco cominciava da giorni a perdere le facoltà. Si è arrivati a un deperimento organico per cui, pian piano, si è, come posso dire? Si è quasi asciugato. Non si è accorto del trapasso. Circondato da me, mia moglie, mio genero, i nipoti, i collaboratori e due medici che non ci hanno mai lasciato”, rivela Michele. Spiega poi il motivo della scelta di tenere fuori il mondo dall’addio al Maestro: “Un momento intimo e privato non può essere violato da interviste e telecamere”.