Sabrina Paravicini in bikini dopo l'intervento al seno per il tumore: 'Ho paura che il costume si sposti e mostri...'

Sabrina Paravicini torna a indossare il bikini dopo l’intervento al seno per il tumore. Sul social si fa vedere dai follower in due pezzi e svela la sua paura più grande. L’attrice 50enne ha una protesi provvisoria, un espansore, solo dopo l’estate si sottoporrà a un nuovo intervento per ricostruire la mammella toccata dal carcinoma.

Sabrina Paravicini in bikini dopo l'intervento al seno per il tumore: 'Ho paura che il costume si sposti e mostri...'

“Due anni dopo, stesso bikini, ma sotto al bikini non lo stesso corpo. E un corpo in attesa il mio, il bikini mi sta ancora bene, l’espansore (la protesi sotto muscolo provvisoria) ha dato la giusta proporzione con il seno destro, quello non toccato dal carcinoma e che è rimasto intatto. Da fuori sembra tutto normale, anche se non lo è. Ogni volta che mi alzo metto una mano per paura che il costume si sposti e mostri la cicatrice, l’assenza del capezzolo”, confessa.

Poi racconta i passi successivi, per tornare alla normalità: “Dopo l’estate affronterò la nuova protesi, nuove cicatrici, drenaggi, il braccio che dovrò riabilitare, forse si gonfierà per l’infiammazione data dall’intervento perché non ho più tutti i linfonodi ascellari. Non ne ho voglia. Ho anche un po’ paura. Ma lo devo fare”.

L'attrice ha una protesi provvisoria, dopo l'estate sarà nuovamente operata per ricostruire la mammella

La Paravicini mostra ancora il suo animo da guerriera e sottolinea: “E più che un dovere penso sia un vero e proprio diritto. Il diritto di guardarmi allo specchio e smettere di pensare che ho ancora altri passi da fare”.

E conclude: “Ho passato questi due anni a contare ogni centimetro di capelli che ricrescevano pensando di tornare esattamente come prima. La verità è che nessuno di noi può aspirare a fermare il tempo o a farlo retrocedere. Si può andare solo avanti senza lasciarsi sfuggire l’unica ora che conta: quella che costruisce il futuro, quella presente. Perché alla fine è vero che nessuno si salva da solo, ma a vivere e a scegliere siamo sempre noi”.