Alex Schwazer: "Sono stato un idiota"

E' tornato a parlare Alex Schwazer. Lo ha fatto ospite a "Le invasioni barbariche" di Daria Bignardi. Oro Olimpico nella marcia a Pechino, risultato positivo al test antidoping, non ha partecipato all'Olimpiade di Londra 2012 ed è stato squalificato dalla nazionale.

Ha detto che fare sport gli manca. Ma sono stati proprio i successi e le pressioni che ne sono seguite a fargli prendere la strada sbagliata: "Se vinci le Olimpiadi a ventitrè anni e hai il mio carattere, vuoi sempre fare di più, allenarti di più. Il passo finale è stato la decisione di doparmi", ha detto. Non è riuscito a fare fronte allo stress. La Bignardi gli ha mostrato le sue lacrime in tv, durante la conferenza stampa, quando è scoppiato il caso: "Spaventoso, eh? Stessa persona questa qua…E’ molto triste per me vedere queste cose", ha commentato Schwazer. Ha confermato di aver fatto tutto da solo. Ha raccontato che non essendo un esperto è stato malissimo a somministrarsi le sostanze dopanti in dosi eccessive: "Quando ho rinunciato alla 20 km stavo davvero male. All'epoca ero dalla mia fidanzata (Carolina Kostner, tra loro la storia continua, nonostante sembrava aver subito una battuta d'arresto dopo quanto accaduto ndr), che non sapeva niente, ogni giorno sapevo di fare una cosa sbagliata, sapevo che poteva arrivare il controllo, ma non sono riuscito a fermarmi - ha raccontato - Uno non può doparsi perchè tutti o tanti altri lo fanno - ha aggiunto - questa non può essere una scusa. Se tu decidi di doparti è sempre perchè tu con te stesso non vai d’accordo, quindi cerchi questa scorciatoia. Se uno ha più talento, più classe di un altro vincerà sempre e senza doping. Ho vinto tutte le gare che ho vinto senza doping. Armstrong è stato un uomo di ferro perchè è riuscito a tenere nascosto un segreto del genere per sette anni, io ho resistito due settimane e mezzo".

E alla domanda su perché si è dopato, ha risposto: "Perché sono stato un idiota totale. Adesso per scrivere il mio libro, mi sono guardato le mie gare vecchie e c’è una differenza abissale tra me e quel ragazzo che vedo nei video. Mi dispiace, ma tempo un anno e posso tornare a marciare come ai tempi di Pechino". Anche se al momento non si sente pronto a ricominciare. "Spero tanto nella giustizia sportiva, mi sembra che si sia accanita troppo contro di me, cose dovessi pagare le colpe di tanti altri. Sarebbe difficile tornare dopo il doping: non so quanti dirigenti sarebbero felici di rivedermi, insomma", ha concluso Alex.