Belen Rodriguez: ''A 25 anni mi sentivo vecchia, sono stata malissimo''

  • A Le Iene, nel servizio sulla dismorfofobia che firma lei stessa, lo confessa
  • “Ci ho lavorato moltissimo, sono andata tanto in psicoanalisi e…”

Belen Rodriguez debutta come Iena sul campo e nel suo primo servizio in cui affronta il difficile problema della dismorfofobia, ossia la preoccupazione legata alla percezione di uno o più difetti fisici inesistenti o lievi che determina un grave disagio nelle persone, confessa: A 25 anni mi sentivo vecchia, sono stata malissimo”.

Belen Rodriguez: ''A 25 anni mi sentivo vecchia, sono stata malissimo''

La showgirl 38enne a Le Iene, mentre dialoga con una ragazza che soffre del disturbo psicologico,  rivela: “Anche io ci ho lavorato moltissimo, sono andata tanto in psicanalisi per aiutarmi, perché il mio mestiere ti fa stare sempre alla mercé degli altri, alla vista degli altri, che poi a me piace, altrimenti non avrei scelto questo lavoro. Però c’è stato un momento della mia vita, della mia carriera, in cui secondo me ho fatto il passaggio da bambina a donna e mi sentivo un po’ agée. Il mondo della pubblicità e della televisione chiede sempre più spesso ragazze fresche, giovani. Passi i 25 anni e sei vecchia. Quindi in quel momento lì non sai più da che parte puoi stare…”.

“Ogni volta che mi facevano un complimento, quando mi vedevano dal vivo per la strada e mi dicevano, ‘Mamma mia quanto sei bella!’, io dicevo: ‘Tanto me lo dicono solo perché sono Belen’ - continua l’argentina - Non credevo più ai complimenti. Ho sofferto un sacco questo problema, ho iniziato a studiarmi, ho iniziato a fare psicoanalisi. Ho iniziato quando ho chiesto il divorzio la prima volta (nel 2015, ndr), che per me è stato un dolore incredibile, non riuscivo a superarlo. Poi ho smesso perché non avevo trovato lo psicoterapeuta giusto. Oggi ne ho un altro che adoro”.

A Le Iene, nel servizio sulla dismorfofobia che firma lei stessa, lo confessa

Belen poi sulla chirurgia estetica dice: Sono d’accordo che ti accompagni negli anni, ma sono completamente in disaccordo con i professionisti che sono accondiscendenti con persone che hanno disturbi: queste devono essere aiutate, non ulteriormente ‘disturbate’. Vedo tante persone letteralmente deformate in volto. La domanda che mi pongo è per quale motivo un essere umano debba arrivare da un chirurgo plastico per ridursi così? Dico ‘ridursi’ perché quando vedo determinate persone, fanno impressione. Non possono stare bene: perché vai a farti del male? Mi dispiace. Sono una che fa uso della chirurgia, ma mi affido a persone che non ti devastano la faccia o ti dicono ‘Questo no, non ne hai bisogno’”.