Beppe Fiorello: 'Migliorato grazie a mia moglie Eleonora'

Beppe Fiorello deve moltissimo alla moglie Eleonora Pratelli grazie a cui è migliorato molto nel carattere, come ha confessato a Grazia.
L'attore 46enne ha spiegato al settimanale: "Non ho un bel carattere: non riesco mai a capire quanto posso fidarmi di me stesso e degli altri... Ho delle insicurezze che trasformo in diffidenza verso gli altri. E' un problema mio, non c'entrano le altre persone. Anzi, sono molto migliorato grazie a mia moglie. Senza spiegarmelo, lei mi ha fatto capire che vale la pena buttarsi nei rapporti con gli altri, anche se si rischia un tradimento o una delusione". Eleonora è la donna che gli ha regalato Anita, 12 anni, e Nicola, 10, i due adorati figli e che ama ancora come il primo giorno.

Beppe Fiorello sul social posa sulla Ducati: è migliorato molto nel carattere grazie alla moglie Eleonora Pratelli

Migliorato grazie alla moglie Eleonora, che l'ha fatto aprire di più: "L'ho conquistata con la simpatia. Ma dopo qualche anno sono diventato un disastro, un uomo pesantissimo. E' lei la colonna, l'energia, la positività che circola in famiglia. Io sono tendenzialmente un malinconico, un catastrofista. Anche con i nostri figli: Eleonora è gioiosa, li fa sempre sognare. Io sono rigido, metodico, anche se adesso sono più rilassato, grazie a lei. Le devo molto. Ma il mio più grande errore è che sto confessando tutto questo a lei, in un'intervista, mentre non lo dico a Eleonora. Mi trattengo. Non so esprimere apertamente i sentimenti d'amore".
Tra Beppe Fiorello ed Eleonora non c'è stato il classico colpo di fulmine: "Nei colpi di fulmine, di solito, ci si spoglia. Lei, invece, mi ha vestito. Mia moglie cura il look degli attori, gestisce l'immagine degli eventi cinematografici. Stavo promuovendo il film "C'era un cinese in coma" di Carlo Verdone. Sono entrato nel suo ufficio, mi ha squadrato e mi ha scelto gli abiti. Poi, qualche settimana dopo, per caso ci siamo incontrati sullo stesso aereo, vicini di posto. Era Roma-Los Angeles, non proprio un volo comune. In America ci siamo frequentati e una sera con altri amici abbiamo affittato una limousine. E quando tutti sono andati a dormire, noi siamo rimasti lì: due italiani in limousine a girare per la città. E a innamorarsi".
Famoso e apprezzato, Beppe Fiorello si ritiene un uomo leale: "Nell'amicizia, nell'amore, nel rapporto con i miei figli. Con loro essere leale vuol dire rispettare i ruoli: io sono il padre, loro i bambini. Non amo i "genitori 2.0", che fanno finta di essere amiconi. Essere leali significa non proiettarsi troppo su di loro: non voglio che facciano qualcosa solo per rendermi felice. E vuol dire ammettere i propri errori".
Anita e Nicolò lo conoscono bene: "Sanno che sono un po' all'antica e ogni tanto mi prendono in giro chiamandomi "Beppe". E io, un po' irritato, rispondo: "Come mi hai chiamato?". Sono simpatici, ironici. Quest'estate sotto l'ombrellone qualcuno veniva a chiedermi una foto, un autografo. Quando mi rilassavo un po', mi svegliavano e dicevano: "Scusi, possiamo fare un selfie insieme?"".