Niente da fare per Britney Spears: suo padre rimarrà il suo tutore legale. Lo ha deciso un giudice della Corte Suprema di Los Angeles. Jamie Spears continuerà ad occuparsi degli affari economici, ma anche di quelli privati, della figlia, come fa dal 2008, quando lei ebbe un crollo nervoso da cui non si è mai ripresa completamente. E’ ‘E! News’ a rendere pubblici i documenti con cui viene ufficializzata la decisione. Nel testo si legge: “La richiesta del tutelato di sospendere immediatamente Jamie P. Spears e di avere come unico tutore la Bessemer Trust Company, è stata respinta”.
Non è la prima volta che Britney prova a far rimuovere il padre dall’incarico. Lo scorso novembre però la giudice Brenda Penny aveva affiancato a Jamie un co-tutore, la Bessemer Trust Company, appunto.
Lo scorso lunedì l’ex reginetta del pop ha testimoniato in tribunale, usando parole durissime nei confronti del genitore e chiedendo addirittura il suo arresto. “Mi fanno andare in terapia tre volte a settimana e dallo psichiatra. Penso davvero che questa tutela sia un abuso. Non sento di poter vivere una vita piena. Vorrei nel frattempo che il mio terapista venisse a casa, non voglio andare a Westlake… Mi mandano nei posti più esposti. Ho bisogno del vostro aiuto. Mio padre e tutti quelli coinvolti in questa tutela, incluso il mio management… dovrebbero essere arrestati”, ha affermato.
Britney sostiene che ci siano una serie di abusi nella condotta dei suoi tutori, che la situazione l’ha “traumatizzata” e “depressa”, e anche che le sarebbe stato impiantato un dispositivo intrauterino per non permetterle di avere figli insieme al fidanzato Sam Asghari, che lei vorrebbe sposare e con cui vorrebbe creare una famiglia.
Nel frattempo Jamie Spears ha comunque ribadito di “amare moltissimo” sua figlia, nonostante le accuse ricevute da lei.