Cristel Carrisi ricorda in un'intervista rilasciata a Gente la sorella Ylenia, scomparsa il 6 gennaio del 1994 a New Orleans. Sono passati 20 anni, lei all'epoca ne aveva appena 8: "Infilavo i dolori in un cassetto - ha rivelato tornando con la mente a quel periodo - Senza tornaci su. pensavo che il tempo sarebbe stato il miglior dottore per curare le ferite. Così guardavo avanti senza mai versare lacrime: lo ritenevo un segno di debolezza. Un modo per autocommiserarsi e stare immobili a farsi schiacciare dalla sofferenza. Ma poco a poco ho capito che sbagliavo". Questa svolta però non è arrivata da molto tempo, ma solo "pochi mesi fa - ha spiegato Cristel - all'alba dei 28 anni. Ho seguito il consiglio di mia sorella Romina Junior e sono andata a fare una chiacchierata da una psicologo. Il risultato è stato sorprendente: ho pianto per un'ora di fila. Non riuscivo a fermarmi. alla fine mi sentivo più leggera e libera". La seduta è stata fondamentale, ha aggiunto, "per capire chi sono e dove sto sto andando".
"La scomparsa di mia sorella - ha proseguito Cristel - è la sofferenza che ho elaborato meglio, quella con cui ho fatto pace. Solo verso i 15 anni ho iniziato a farmi domande, ma ho smesso subito, Interrogarsi, assecondando quello che diceva il mondo sulla vicenda, serviva solo a martoriarsi. Non era importante come e cosa era successo, l'unica certezza è che lei non era più con noi. Ho preferito accettare l'assenza fisica, mantenendo i ricordi, che sono tanti. E poi...". "Non credo nella religione - ha continuato - io credo negli angeli, presenze eteree che prendono per mano e ti guidano. Quando penso a Ylenia, è così, è il mio angelo custode". "Era incredibilmente creativa - ha raccontato Cristel ricordando la sorella maggiore - adorava la letteratura e mi nutriva con i racconti che recitava in inglese, cambiando la voce a seconda del personaggio. Era dolce, sensibile, intelligente, bella, paziente. La mattina mi svegliavo a mi infilavo nel suo letto per le coccole". "Anni fa - ha anche rivelato - mi è capitato di sognarla: per un po' quell'immagine mi ha fatto compagnia". Successivamente non le è più successo di sognare Ylenia, ma per sentirla più vicina si metteva il suo profumo, Ysatis di Givenchy, "ma ho smesso - ha spiegato - perché voglio che, ritrovandolo nell'aria, mi ricordi solo lei. Mi capita però di andare a rovistare in un armadio immenso che c'è qui a Cellino. E' pieno dei suoi abiti, a volte li indosso. Ho un flash che conservo nel cuore: risale a quando si sposò zia Taryn Power con Tony Sales nel nostro giardino. Ylenia aveva una veste rosa a fiori ce lesti e stringeva tra le mani un cestino colmo di petali. La guardavo incantata. Mi sembrava la primavera".
Poi, quando Ylenia è sparita, la primavera si è trasformata in inverno. Alla domanda su cosa ricorda di quei momenti in casa, Cristel ha risposto: "Il silenzio che rimbombava nelle stanze. I singhiozzi della mamma. E la tv sempre accesa sul telegiornale. Per proteggerci, i miei portarono me e Romina Junior in Svizzera, da amici. Poi loro iniziarono a fare la spola con New Orleans. Ai nostri occhi non sono mai stati fragili, non si sono mai persi d'animo. Erano, e sono, un esempio di forza e dignità. Hanno fatto l'impossibile per cercare di tenerci lontano e al riparo da quanto accadeva. In quei momenti di vero dolore ho capito che cosa significhi condivisione dell'anima. I miei genitori erano così: un tutt'uno". Poi però Al Bano e Romina Power hanno visto naufragare il loro matrimonio. Il cantante alla fine ha ceduto all'ode a della morte di Ylenia, mentre la moglie ha sempre creduto che fosse ancora viva: "La sofferenza - ha detto Cristel a questo proposito - ha un potere logorante. E avere idee differenti sull'accaduto è stato deleterio".
Per Cristel la separazione dei genitori non è stata una situazione facile da affrontare: "L'ho vissuta come se spezzassero un'unica identità in due metà che non si somigliano più - ha svelato - Non è stata una separazione pacifica e questo ha reso ancora più dolorosa la realtà. Avevo tutto, mi sono trovata con le schegge del mio mondo tra le mani". Poi, durante la reunion a Mosca questa estate, "è riaffiorato tutto". "La prima sera del concerto - ha raccontato la ragazza - non sono riuscita a restare per l'esibizione. La seconda mi sono intrufolata tra il pubblico. la terza sera sono stata in sala". "Pensavo - ha aggiunto - di non avere la forza per farlo, poi, però, me lo ha chiesto papà. Per me dovevano restare solo loro due". E alla fine questa renunion le ha lasciato una "gioia profonda. E una domanda: perché non avete fatto pace prima?".
Infine Cristel ha parlato del fidanzato, Davor, manager nel settore alberghiero, 30 anni, che vive in Croazia, ma è di origini cilene-argentine: "Stiamo bene insieme - ha dichiarato - e il nostro è un legame con la valigia sempre pronta".