In quarant'anni di furti miliardari, Diabolik non ha mai "chiamato per nome" le banconote che facevano parte del bottino dei suoi numerosi furti, infatti non abbiamo mai saputo dove esattamente si trovasse lo Stato di Clerville, che ospita le avventure dell'eroe nero creato da Angela e Luciana Giussani. Sappiamo che aveva un valore approssimativamente simile alla Lira italiana solo perché come questa subiva una progressiva svalutazione. Se agli inizi, infatti, un diamante rarissimo valeva "qualche milione", dagli anni '90 in poi si e' cominciato a parlare di miliardi.
Oggi l'avvento dell'Euro indurrebbe gli sceneggiatori a fare marcia indietro, per evitare conflitti con la moneta usata dai lettori, ma gli autori hanno deciso il gran passo: l'Euro entra nell'"universo Diaboliko": dal numero di gennaio è esplicito che Diabolik rubi Euro e non altre fantomatiche monete. Per sancire il passaggio, questo numero di Diabolik, che entra nel suo quarantesimo anno di vita, ospita un breve racconto a fumetti in cui il Re del Terrore è alle prese con la nuova moneta e si mostra impacciatissimo ed euroscettico, tanto che durante uno dei suoi mascheramenti da' una mancia di migliaia di Euro, pensando fossero Lire... per sua fortuna gli va in soccorso Eva Kant, euroconvinta, che oltre a spiegargli che deve convertire tutto il denaro accumulato in banconote nuove di zecca prima che vada fuori corso, gli regala un bell'euro-convertitore. Chi di noi si riconosce in Diabolik e chi in Eva?
(La copertina dell'albo in cui Diabolik si trova alle prese con l'Euro)