Flavio Insinna torna alla conduzione in tv. Sarà al timone di “L’Eredità” su Rai Uno. Dopo il polverone alzato da Striscia la Notizia, rientra in gioco con il quiz prima di Amadeus, poi di Carlo Conti e del compianto Fabrizio Frizzi. Angelo Teodoli, direttore di Rai Uno, lo ha ufficializzato.
Non sono mancate le polemiche sul ritorno in tv a “L’Eredità” di Flavio Insinna, nonostante ciò sarà lui alla guida della trasmissione. Per Teodoli “Striscia ha esagerato”, come riporta il Fatto Quotidiano. “In tutti i programmi a volte accadono momenti difficili dietro le quinte. Penso che Striscia la notizia abbia francamente esagerato” , sottolinea. Il tg satirico di Antonio Ricci lo aveva accusato di manovrare il programma “per fini Auditel”, aveva anche fatto ascoltare gli audio con ripetuti insulti che il presentatore aveva rivolto a concorrenti e collaboratori.
Ora torna in tv su Rai Uno, Flavio Insinna condurrà “L’Eredità”. Striscia la Notizia, attraverso una nota inviata al Fatto, però replica. “Striscia non ha esagerato. Il servizio del 31 maggio 2017 dimostra le vere ragione dell’ira del conduttore: non un comprensibile (anche se non scusabile) “sbrocco”, piuttosto la rabbia per un “taroccamento” non riuscito. Per pilotare le puntate, infatti, bisognava conoscere i numeri fortunati degli ignari concorrenti, che gli autori abilmente si facevano dire durante il provino. Il numero fortunato della signora della Valle D’Aosta è il 7. E quella sera proprio nel pacco sette ci sono 150.000 euro: tutti sono fiduciosi che il pacco ricco rimarrà fino al termine della puntata, facendo crescere gli ascolti. Ma la signora accetta l’offerta di 45.000 euro della dottoressa: la puntata è rovinata. Nel fuori onda Insinna dice cosa si sarebbe dovuto fare: interrompere la registrazione e convincere la concorrente valdostana (“nana di m…”) a rifiutare l’offerta della dottoressa, anche con la violenza (“La si porta di là, la si colpisce al basso ventre e dici: “Adesso tu rientri e giochi… Mor…cci tua!””)”, scrive.
Poi continua: “Insinna sapeva di essere un intoccababile. In studio invitava, con l’arroganza di chi si sente protetto dall’alto, pubblico, maestranze, collaboratori a fare quello che volevano con la Rai. Sapeva che nessuno avrebbe alzato un dito contro di lui, come continua a succedere anche se non si è mai scusato ufficialmente con la concorrente che ha offeso. Teodoli, poi, afferma che Insinna “ha dato tanto alla Rai”. Di certo non ha dato ascolti e successi. 'Affari tuoi' è stato chiuso (ben prima dello scandalo sollevato da Striscia), per gli ascolti deludenti. Prima c’era stato il fallimento di 'Il grande match'. E, ancora, 'Dieci cose': “un elefante (nei costi), ma anche un topolino (negli ascolti)”. E ci stavamo per dimenticare dell’ultimo 'La strada senza tasse'. Anzi ce ne siamo già dimenticati”.
E infine conclude: “Insomma, Striscia non ha esagerato: se avesse voluto farlo, avrebbe dato seguito ad altre gravi segnalazioni. Non l’ha fatto, per pudore. Pudore che evidentemente difetta a Teodoli. Perché è chiaro che Insinna ha diritto di lavorare, ma è meno comprensibile che i suoi santi in paradiso, a cominciare da Teodoli, si ostinino a farlo passare per vittima. Quando, semmai, le vittime sono le maestranze che hanno lavorato con lui. E che la Rai non ha mai difeso”.