Francesco Testi parla dell'ex agenzia di Garko: 'La regola era: sc*pa con chi vuoi, ma...'

Francesco Testi parla dell’ex agenzia di Gabriel Gako, la Ares Film, a cui è stato legato lui stesso dal 2010 al 2015. Intervistato da Selvaggia Lucarelli per Tpi sottolinea: “Parlo della mia esperienza, quindi quello che vale per me può non essere stato lo stesso per tutti: quasi niente”. Dopo i racconti sussurrati al GF Vip da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, che hanno parlato addirittura di “setta”, l’attore dice la sua e svela: “La regola era sc*pa con chi vuoi, ma non fidanzarti”.

Francesco Testi parla dell'ex agenzia di Garko: 'La regola era: sc*pa con chi vuoi, ma...'

“Solo a sentire la parola ‘setta’ di viene da ridere, è una cosa ridicola”, sottolinea Testi. Poi aggiunge: “Negli anni in cui io sono stato lì a me è stato chiesto di inscenare solo una cosa, e cioè la finta scazzotatta con Morra per gelosia, cosa di cui mi vergognavo pure. (…) Mi sono turato il naso e l’ho fatto, ma nulla di così terribile”.

Nessuno, stando al suo racconto, gli ha mai fatto pressioni su come gestire la sua vita: “Non ho mai subito pressioni e con me non c’era bisogno di mettere in piedi delle recite, non ne avevo bisogno. Forse, e dico forse, ha fatto comodo anche a Garko fingere di essere altro, perché ora siamo nel 2020 e ragioniamo da progressisti, che uno sia etero o gay non ce ne frega nulla. Quindici anni fa un attore bellissimo come lui, amato dalle donne, forse raccontando tutto non avrebbe avuto la stessa carriera. Forse è stata una scelta condivisa e una tutela della sua professione”.

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Su Adua, malata anche di anoressia, e sul quel che le accaduto precisa: “Le lacrime non possono essere finte. Sarebbe interessante parlarle, perché , che io sappia, è l’unica ad aver avuto problemi così gravi, quindi qualcosa nella sua testa è scattato sicuramente. Il punto è anche capire da dove arrivava, cosa c’era a monte. Il suo percorso io non l’ho vissuto perché lei è entrata lì quando io stavo andando via. Così come del suicidio di Losito non posso dire nulla perché non lo vedevo dal 2015”.

Francesco Testi parlando di Morra, dice: “Penso che Massimiliano Morra possa avere dei semplici rancori nei confronti di Alberto Tarallo, tutto qui, ma se è per questo li ho anche io”. Quando gli si domanda che tipo di problemi, chiarisce: “Ho cominciato ad avere problemi lì quando sono venuto meno alla regola che potevi scopar*i chi volevi ma non dovevi avere relazioni fisse perché distraggono dal lavoro. Una cosa che può essere moralmente contestabile, ma a me all’inizio non ha pesato più di tanto”.

E aggiunge: “Perché all’inizio era quello che volevo anche io, mille donne ma mai una storia seria, quindi non l’ho mai sentita come un’imposizione. Questo finché non mi sono innamorato di Reda, la mia fidanzata. Lì è nato il problema. Il rancore ce l’ho perché, dopo che ho fatto il protagonista del primo ‘Furore’, non mi avrebbero proposto di fare la seguente stagione morendo la prima puntata, se non mi fossi fidanzato seriamente. Posso avere del rancore, ma non butto mer*a addosso perché in quel piatto io ho mangiato”.

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Testi continua: “Se non ti andava bene te ne andavi, non è che ti pressassero o ti obbligassero. Magari Adua era più fragile, io sono più freddo, sono quadrato, può essere che su alcune personalità un certo metodo abbia attecchito in modo diverso. Io non mi sono mai disperato perché non lavoravo più con loro”.

Francesco Testi non crede ai racconti sulla "setta": "Vomito solo a sentir parlare di ‘sta roba. Era una vita anche noiosa. E io non ho rinunciato a nulla, neanche al mio vero nome, ho vissuto la mia vita”. E su Garko e sul perché al GF Vip avrebbe fatto intendere altro afferma: “Non lo so, però la sua narrazione ha valore almeno quanto la mia, poi puoi scegliere a cosa credere. Se non mi espongo su Adua non è perché nasconda delle cose, è che davvero io non c’ero quando è arrivata. E io non vado a prendermi il gettone di 2/3.000 euro per andare in tv a raccontare cose che non ho visto o ad esprimere giudizi su altri dell’agenzia, mi fa schifo. Sto parlando ora di me, gratis”.

Ha sentito Alberto Tarallo, il capo della Ares, ora fallita: “Gli dispiace tutta questa situazione, di essere messo alla gogna. Dice: ‘Io ho le spalle larghe, sono incazzato nero ma ho un’età e mi difenderò’”.