Gianna Nannini a favore dell'utero in affitto: 'E' un atto d'amore'

Gianna Nannini si schiera a favore dell'utero in affitto e difende la scelta di Nichi Vendola che ha avuto da poco un figlio insieme al compagno grazie a una madre surrogata: "Quello di Vendola - ha dichiarato la cantante a Grazia - è un atto d'amore che condivido. La pratica del cosiddetto "utero in affitto", lecita in America o Canada per esempio, è come fosse una donazione: 'Non puoi avere figli, allora lo faccio io per te, te lo offro'. E questo va bene, è accettato, è amorevole. C'è una pratica che è invece pessima ed è quella dello sfruttamento dell'utero: ci sono coppie che, per poter avere un figlio, vanno in Paesi poverissimi dove donne senza nulla accettano di 'dare in affitto' il loro utero. Per soldi. Ciò è aberrante, ovviamente. Queste donne vanno difese".

Gianna Nannini sulla copertina di Grazia

Cinque anni fa Gianna Nannini è diventata mamma di Penelope. Ha deciso di avere una figlia da sola suscitando tantissime polemiche: "Mi hanno fatta a pezzi - ha dichiarato - Non solo perché avevo deciso di fare una figlia per conto mio, ma anche per l'età che avevo. L'ageismo è un'altra forma di razzismo, peggio dell'omofobia. Penalizzare, insultare, discriminare una donna per la sua età è inaccettabile". "Ho sempre desiderato fare la mamma, amo i bambini e amo la vita - ha aggiunto - Se ami la vita, devi trasmetterla. Nel momento in cui metti al mondo qualcuno è come aver seminato il giardino. Noi siamo esseri umani che possono generare dei frutti: io ne ho fatto uno. Un frutto meraviglioso, un'opera d'arte".
Ma rimanere incinta per lei non è stato facile: "Ci ho provato. E riprovato - ha raccontato Gianna Nannini - E quando avevo perso ogni speranza, lei è arrivata. E' accaduto il miracolo. Il come è accaduto, però, non lo dico perché sono c... miei".
Gianna Nannini è a favore dell'utero in affitto purché le donne siano tutelate e rivendica il diritto di tutte le persone che desiderano diventare genitori a poter scegliere come. La cantante, infatti, è convinta che la riposta ai tabù italiani, dall'adozione alla fecondazione assistita, stia in una sola parola: libertà.