Gianni Sperti risponde alla 'illazione' dell’ex moglie Paola Barale: ''Forse vuole far credere che sono omosessuale, ma…''

  • Il volto di ‘Uomini e Donne’ ha risposto in tv a quanto aveva detto l’ex moglie
  • Ha parlato apertamente della sua presunta omosessualità, spiegando il suo punto di vista

Gianni Sperti ha voluto rispondere a quella che ha definito “illazione” sul suo conto da parte di Paolo Barale, sua ex moglie (i due sono stati sposati tra il 1998 e il 2002). Il volto di ‘Uomini e Donne’ non si è nascosto dietro a un dito, ma ha spiegato di pensare che forse la showgirl si riferisse a una sua presunta “omosessualità” quando ha parlato di “mancanza di verità” da parte sua durante un’intervista rilasciata a ‘Verissimo’. Paola, 56 anni, raccontando delle sue delusioni amorose del passato aveva detto: “Ho subito mancanze importanti durante le mie relazioni, soprattutto la mancanza di verità perché mi sono ritrovata ad avere delle persone che non hanno avuto il coraggio di mostrarsi per quelle che sono”.

Gianni Sperti, 50 anni, ha risposto all'ex moglie Paola Barale e parlato della sua presunta omosessualità

Nello stesso programma di Canale5 Sperti, 50 anni, le ha ora risposto così: “Io posso dire che ho superato il fallimento del matrimonio, sono andato avanti e credevo fosse andata avanti anche lei visto che ha avuto una storia d’amore forse più lunga e importante dopo. Quindi perché parlare dell’ex prima dell’ex? Percepisco ancora del rancore, forse non è serena e quindi mi dispiace”.

“Non essere sé stessi… forse lo so a cosa si riferisce e faccio finta di niente. Ma sette anni a non capirlo non le fa molto onore. Sette anni insieme… Posso immaginare l’illazione che vuole fare, anzi te la dico tutta. Forse vuole far credere che io sia omosessuale, ha aggiunto.

“Dico che la cosa che mi dà fastidio è che ancora oggi ci sia questa voglia di sapere, di chiedere alla persona che tendenza ses***le abbia. Che io lo sia o non lo sia, forse sì o forse no, chi lo sa, non lo dirò mai. Non lo dirò mai perché dirlo vuol dire mettersi un’etichetta e quindi essere diverso da un gruppo di persone”, ha continuato.

La domanda già la odio di per sé perché io non vengo da te a dirti, ‘Ciao Silvia, sei etero?’. Non te la faccio questa domanda e quindi non vedo perché bisogna farla agli altri. Credo che siamo esseri umani e che bisogna catalogare gli esseri umani se suono buoni o cattivi, il resto chi se ne importa”, ha quindi concluso.