Giovanna Mezzogiorno, mamma ma anche attrice

Gli ultimi due anni per Giovanna Mezzogiorno sono stati molto intensi: "Mi è accaduto in due anni ciò che di solito succede in venti: mi sono sposata, è morta mia madre, sono nati i gemelli". Ha raccontato l'attrice 37enne a Vero. "Non so come si possa sopravvivere a una simile altalena emotiva - ha aggiunto - tra grandi gioie e grandi dolori. Non ho fatto in tempo nemmeno a piangere mia madre che mi sono ritrovata incinta. Poi, la scoperta di una gravidanza gemellare".

Il 26 agosto del 2011, Giovanna è diventata madre di Leone e Zeno, nati dalle nozze con Alessio Fugulo, macchinista cinematografico conosciuto sul set del film "Vincere". I due si sono sposati nell'ottobre del 2009. L'anno successivo, il 29 ottobre, dopo una lunga malattia, è venuta a mancare la mamma dell'attrice, Cecilia Sacchi. Giovanna, nel 1994 ,ha visto morire anche il padre, il celebre attore Vittorio Mezzogiorno.

"Non sono un supereroe - ha dichiarato l'inteprete di "Basilicata coast to coast" - oggi sono me stessa. Felice di esserlo. Quando mi guardo a 25 anni, capisco che mi ero fatta un po' fregare dal sistema". Pronta a tornare al lavoro (tra agosto e settembre sarà sul set di "Vinodentro" diretta da Ferdinando Vicentini Orgnani), Giovanna, paparazzata al parco mentre spinge la doppia carrozzina con i suoi gemellini, non ha intenzione di fare solo la mamma: "Il lavoro - ha spiegato - è, e resta, fondamentale. Ho una gran voglia di ricominciare. Non vedo l'ora, mi manca moltissimo. Recito da quando avevo vent'anni e negli ultimi quindici ho costruito ininterrottamente e con fatica l'attrice che sono. Ma in questi ultimi due anni e mezzo ho avuto bisogno di fare un passo indietro, di impiegare tutte le energie e tutta la grinta per affrontare cambiamenti enormi, con serenità e umiltà. Non contemplo mai la possibilità di non farcela. Vorrei sempre "esserci" in pieno. Nel lavoro e nella vita familiare".

La Mezzogiorno ha anche rivelato la sua riluttanza verso i social network: "Probabilmente - ha spiegato - rinuncio a qualcosa che riguarda la contemporaneità. Ma il fenomeno non mi ispira. Non mi incuriosisce. Penso soprattutto che, in termini di rapporti umani, questo mezzo ne aumenti senza dubbio il numero, ma ne peggiori la qualità. Esattamente l'opposto di come vivo io".