Martina Colombari è tornata a raccontarsi in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’. La bellezza romagnola, eletta Miss Italia nel 1991 quando era ancora minorenne, ha rivelato che la sua famiglia era scettica di fronte all’idea di una carriera nel mondo dello spettacolo. Il “treno” per lei è infatti passato davvero presto nella vita: “Un treno dal quale la mia famiglia voleva farmi scendere. Mia madre faceva di tutto perche? non mi montassi la testa. ‘Mamma, mi dicono che forse vinco Miss Italia’. E lei: ‘Sono stupidaggini’. Mio papa? insisteva perche? cedessi lo scettro alla seconda classificata: dovevo tornare a scuola, a Riccione”.
Parlando del marito Billy Costacurta, sposato nel 2004, da cui ha avuto suo figlio Achille (che a breve diventerà maggiorenne), ha poi detto: “Siamo insieme da 26 anni. Ci siamo conosciuti al telefono: stavo parlando con un amico comune, Piero, e Billy quando ha saputo che dall’altra parte c’ero io gli ha strappato di mano la cornetta. Da tempo voleva conoscermi”.
Martina non è stata accolta molto bene dalle mogli degli altri calciatori quando è iniziata la sua relazione con Alessandro (il vero nome di Billy): “Si stava separando e i primi anni che frequentavo San Siro le altre mogli neppure mi salutavano: ero quella che arrivava dopo e per giunta famosa. Forse anche il mio essere un po’ asburgica, precisina, non creava empatia”.
Sul figlio ha aggiunto: “Achille e? arrivato quando meno ce lo aspettavamo, avrei voluto un altro figlio, ma non e? arrivato. Ho pensato a un affido, questa estate vorrei portare un bambino ucraino a Riccione”.
Parlando della sua attenzione all’alimentazione sana, la 46enne ha anche rivelato di aver portato cadaveri nelle fosse comuni in America. “Sono la regina del Tupperware: mi preparo a casa del cibo sano che poi consumo sui treni, nei camerini. Anche a Billy preparo la schiscetta da portare a Sky. La gente si aspetta che io abbia una vita stravagante, non e? cosi?. La cosa piu? strana che ho fatto e? stato portare i cadaveri nelle fosse comuni di Haiti”.
Proprio sul mondo della beneficenza, spesso fatto di eventi glamour che cozzano con la drammaticità delle cause per cui sostengono di battersi, l’attrice ha infine affermato: “Durante una cena di beneficenza, dopo che eravamo stati alla Scala, mi sono chiesta se aiutare le persone fosse stare seduti a teatro o in un bel ristorante. Cosi? ho deciso di diventare volontaria: ma non giudico chi non lo fa, non tutti sono in grado di guardare in faccia il dolore”.