Martina Stella, abito fucsia e curve esplosive

Un abito fucsia drappeggiato che metteva in risalto le sue forme esplosive. Martina Stella ha scelto di essere sexy e accattivante per sfilare sul red carpet del Premio Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice, riservato ai tecnici del cinema assegnato nell’ambito del Roma Film Festival. Martina, senza Gregorini al suo fianco, ha fatto passerella, lasciando per una notte a casa la figlioletta Ginevra. All'evento, accolti magnificamente dall'ufficio stampa Antonio Stigliano, moltissimi altri famosi, tra cui Bianca Guaccero, con i capelli tagliati corti, Gianmarco Tognazzi, Martina Pinto, Gabriele Rossi, Eleonora Sergio, Elisabetta Pellini, Sergio Arcuri, Vincenzo Bocciarelli, Francesco Testi con la fidanzata, Cesare Bocci, Pamela Prati.

Presentato da Enzo De Caro, La Chioma di Berenice ha assegnato gli 11 riconoscimenti annuali ai vincitori e il Premio alla carriera al Maestro Ennio Morricone.
Nella sezione cinema, migliori acconciature a Luca Vannella per “Biancaneve e il cacciatore” di RupertSanders; miglior trucco a Maurizio Silvi per “Il grande Gatsby” di Baz Luhrmann; migliori costumi a Maurizio Millenotti per “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore; migliore scenografia a Maurizio Sabatini e Raffaella Giovannetti per “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore; migliore colonna sonora a Mauro Pagani per il tema NOVJ DEN di“Educazione siberiana” di Gabriele Salvatores; migliori effetti digitali a Paola Trisoglio, Stefano Marinoni e Visualogie per “Educazione siberiana” di Gabriele Salvatores.

Nella sezione fiction, migliori acconciature a Desiree Corridoni per “Baciamo le mani, Palermo New York 1958” di Eros Puglielli; miglior trucco a Martina Cossu per “Volare, la grande storia di Domenico Modugno” di Riccardo Milani; migliori costumi ad Alfonsina Lettieri per “Caruso, la voce dell’amore” di Stefano Reali; miglior scenografia a Lorenzo Baraldi per “Trilussa, storia d’amore e di poesia” di Lodovico Gasparini; miglior colonna sonora a Nicola Piovani per “L’ultimo Papa Re” di Luca Manfredi.