Max Biaggi: 'Ho visto la morte. Bianca Atzei il mio angelo custode'

Max Biaggi ha visto la morte. L'incidente di Latina  lo scorso 9 giugno l'ha segnato. Lo confessa al Corriere della Sera che lo ha intervistato dopo la seduta di fisioterapia alla Clinica Pio XI a Roma. Dimesso dall'Ospedale San Camillo il 46enne ha inziato la lunga fase di riabilitazione e si sente un sopravvissuto. "Questa volta Dio lasù non mi ha voluto", dice. Bianca Atzei è il suo angelo custode.

Bianca Atzei è l'angelo custode di Max Biaggi: il pilota 46enne ha visto la morte, ora fuori pericolo, ha iniziato la riabilitazione

Dodici costole rotte. Ha visto la morte. Max Biaggi racconta: "Molti hanno detto che sono sempre rimasto cosciente, ma non è così, probabilmente ho anche picchiato la testa. Per i primi tre giorni, anche a causa di tutta la morfina che mi davano, ero totalmente rintronato".

Ha visto la morte, lo sa bene Max Biaggi: "Appena mi sono ripreso, il primario della rianimazione, Claudio Ajmone Cat, mi ha spiegato la gravità del trauma e mi ha detto che con questo tipo di trauma toracico maggiore sopravvive solo il 20 per cento dei pazienti. Lì, lo confesso, me la sono fatta addosso dalla paura".

Ora alle corse non pensa più: "Non mi pare saggio. Mi hanno suggerito il golf. Una buona idea, sperando di non farmi male anche lì...". Bianca Atzei può stare tranquilla, lei che non l'ha mai lasciato solo, il suo angelo custode.

Il 46enne con la cantante: i due sono molto innamorati

"Noi non ci stacchiamo mai già nella vita di tutti giorni. Avevo e ho un gran bisogno di lei. È il mio angelo custode, la persona che amo più di tutte al mondo", sottolinea Max Biaggi.

Bianca Atzei è stata il suo angelo custode. I figli la sua forza: "Me li ha portati due volte Eleonora (Pedron, la mamma, ndr): un’emozione pazzesca. Con loro cercavo di fare quello sano, ma più di tanto non ce l’ho fatta...".

Il centauro che ha visto la morte cadendo in pista a Latina trae una morale da tutto quel che gli è accaduto: "Dice che l’amore generato da un figlio, da una famiglia, da una compagna non lo percepisci davvero fino a quando non ti trovi sul baratro. Ho capito che non dobbiamo trattenere i sentimenti ma dare e dire quello che si ha dentro sempre, non solo nelle difficoltà. L’amore che dai torna: quello arrivatomi da ogni parte del mondo e da tanta gente sconosciuta mi ha commosso. Altro che vincere un Mondiale...".