Niccolò Bettarini non sarebbe stato ferito per caso mentre difendeva un amico. Il ragazzo sarebbe stato riconosciuto e per questo aggredito brutalmente. “Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”, avrebbe urlato uno degli aggressori. Il pm Elio Ramondini è convinto che proprio per ‘colpa’ della fama dei genitori almeno in quattro hanno tentato di uccidere il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Così scrive Il Corriere della Sera.
Aggredito e accoltellato domenica mattina, alle 5, all’esterno della discoteca milanese Old Fashion, una delle più frequentate da vip e volti dello showbiz, Niccolò Bettarini avrebbe rischiato la vita perché riconosciuto come ‘figlio di’, ipotesi pazzesca ma assolutamente reale.
L’Old Fashion è stato chiuso per 30 giorni, sulla vicenda si continua a indagare. Da quel che è emerso finora sembra che all’uscita del locale un gruppo di una decina di persone si sia fermato. Davide Caddeo, un 29enne che ama girare con il coltello in tasca, fino a poche settimane prima sottoposto a sorveglianza speciale, in passato per lui denunce e condanne per lesioni e risse, Alessandro Ferzoco, 24 anni, gestore di un bar frequentato da appartenenti a gruppi di estrema destra, un Daspo dagli stadi come ultrà dell’Inter, due albanesi, Andi Arapi, irregolare di 29 anni, e Albano Jakey, 24 anni: questi sarebbero stati gli uomini che hanno cercato di uccidere Niccolò Bettarini, aggredito perché riconosciuto. “Sempre nell’Old Fashion, un paio di mesi prima avevano litigato per un tavolino occupato o no con un amico di Bettarini che, dopo averli incontrati di nuovo quella sera, ha tentato di scusarsi offrendo da bere a tutti. Per tutta risposta è stato preso a schiaffi fino all’intervento dei buttafuori, anche loro albanesi, che dopo aver parlato con i connazionali hanno deciso di non chiamare la Polizia”, scrive il quotidiano.
Questi quattro, più altre sei persone non ancora identificate, sono saltate addosso all’amico di Niccolò Bettarini. Il 19enne è intervenuto in sua difesa. “Hai gli orecchini uguali ai miei”, gli ha detto a ripetizione uno, poi gli ha dato alcuni buffetti sul viso. Subito si è scatenata però la furia “Ti ho riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”.
Niccolò ha certato di fuggire, ma lo hanno bloccato e colpito “con numerose testate, pugni e calci e con otto coltellate”. Bettarini è caduto a terra, gli aggressori non si sono fermati. E' stato “ancora colpito con calci anche in faccia". La fidanzata si è gettata su di lui per proteggerlo, picchiata selvaggiamente pure lei. Nell’imputazione con cui Ramondini chiede al gip la custodia cautelare per i quattro, si legge: “Viene colpita a sua volta con calci e pugni anche in faccia”.
Il pm ne è sicuro. Niccolò Bettarini è vittima di un tentato omicidio reso ancora più grave da “motivi abietti e futili quali essere il figlio di Bettarini”.