Riccardo Schicchi, addio re del porno

E' stato il re indiscusso del porno in Italia, quello che ha scoperto Ilona Staller, alias Cicciolina, e il mito Moana Pozzi. Riccardo Schicchi è morto a soli 60 anni. Ha salutato il mondo da un letto del Fatebenefratelli a Roma. Nato in Sicilia, era malato da tempo. Una grave forma di diabete lo aveva già portato al coma nei mesi scorsi, causandogli problemi alla vista e insufficienza renale.
La notizia della sua scomparsa è arrivata per bocca di moglie, un'altra scoperta di Schicchi, Eva Henger, Miss Ungheria 1989 e madre dei suoi due figli, Mercedes e Riccardino, con cui era andato a nozze nel 1984 e da cui non si era mai separato legalmente.

Riccardo Schicchi negli anni '70 è stato anche fotografo di guerra per Epoca. Poi la svolta, grazie all'incontro con Cicciolina e alla trasmissione su Radio Luna "Voulez vous coucher avec moi?", la prima in cui si parlava apertamente di sesso con gli ascoltatori. Nel 1976 il primo nudo integrale in pubblico della Staller, nel 1978 il primo seno scoperto in Rai, nel 1979 il primo soft porno italiano, "Cicciolina amore mio". Il connubio è stato subito vincente. Insieme fondano l’agenzia Diva Futura e partono alla grande con videocassette hard che regalano fama e successo. Nel 1987 Schicchi, iscritto da sempre al Partito Radicale, convince Ilona a presentarsi alle elezioni politiche. L'intuizione è vincente, così Cicciolina diventa la prima pornostar onorevole della storia italiana e non solo.

Sono i suoi anni d'oro. Regista, produttore, talent scout, scopre moltissime altre dive hard: Ileana Carisio, detta Malù, meglio conosciuta come Ramba e la stupenda Moana Pozzi, dopo la morte venerata e diventata una vera icona cult.
Nel 1990 fonda il Partito dell’Amore, con proprio Moana capolista alle politiche di quell’anno, ma non raggiunge il quorum per poco.
Schicchi è inarrestabile e i personaggi che gli 'appartegono' sono davvero innumerevoli: Maurizia Paradiso, la pornostar Ewa Orlowsky, Mercedes Ambrus, la siberiana Edelweiss. Per lui anche qualche problema con la giustizia. Coinvolto nello scandalo di Vallettopoli, arrestato, scarcerato, a gennaio 2008 è statp condannato a pagare una multa di 800 mila euro per incitamento alla prostituzione, come pure nel novembre scorso, quando si è visto confermare la condanna a quattro anni di carcere per sfruttamento alla prostituzione, pena evitata grazie all'indulto.

Una vita sempre al massimo, vissuta borderline, ma per cui molti lo ricordano con grande affetto, come Rocco Siffredi, che lo ha definito "un padre professionale": "Gli devo tutto".

Foto: E.Rossi © Gossip.it