Silvio Berlusconi: confermata la condanna a 4 anni

E' rimasto chiuso a Palazzo Grazioli con Francesca Pascale, il loro barboncino Dudù e Gianni Letta, in attesa di conoscere il verdetto. Ieri, alle 19,40 è arrivato. I giudici della Suprema Corte, al Palazzo di Giustizia di Roma, dopo essere rimasti riuniti in camera di consiglio per sette ore, hanno pronunciato la sentenza, confermando la condanna a 4 anni per Silvio Berlusconi e rinviando a una diversa Corte d'Appello di Milano la decisione per la rideterminazione della pena accessoria, ovvero la durata dell'interdizione dai pubblici uffici.

I giudici della Suprema Corte hanno rigettato il ricorso dell'ex premier e avallato la sentenza emessa a maggio a Milano, in secondo grado, e la relativa pena di 4 anni di reclusione per frode fiscale. Il leader del Pdl, comunque, per il momento, non viene estromesso dalla politica attiva in automatico, non scattando subito l'interdizione. Ma la fedina penale è macchiata dalla sentenza passata in giudicato.

Berlusconi, dopo aver ascoltato la sentenza, ha ricevuto i capigruppo di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta, Denis Verdini e Altero Matteoli, e ha poi diffuso un videocomunicato. "C'è accanimento nei miei confronti, mi tolgono i diritti. Ma io resto in campo", ha detto.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha diramato una nota chiedendo "rispetto per la magistratura" e invitando il Paese "a ritrovare serenità e coesione".
"Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989", ha subito commentato Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle.