Verdone e Meyers: la commedia d'autore in scena a Ischia

Dopo la partenza di Manuela Arcuri, l'avvistamento di Montella con la bella Rachele, il party in una villa faraonica di 4000 metri quadrati di interni e 10000 esterni dove si è svolta la premiazione degli Ischia Music Awards animata da un fuori programma pazzesco con Elliot Goldentthal al piano e Bungaro e Veruska al microfono, all'Ischia Global Film & Music Fest si torna a parlare di Cinema con Carlo Verdone, Enrico Lucherini e Nancy Meyers, regista e sceneggiatrice, regina della commedia brillante americana con film da cento milioni di dollari come "Tutto può succedere" e "What woman want".

Carlo e Nancy, due registi molto diversi tra loro; in realtà rappresentano entrambi sullo schermo i sentimenti, le difficoltà nel relazionarsi in una società fatta di incomprensioni dove la televisione prende prepotentemente il sopravvento.

In "Tutto può succedere" la regista Nancy Meyers unisce questi due interessi. "Parlare di amore fra persone mature non è stato un problema", afferma Meyers, "quello che capita a Harry e Erica non è un’eccezione. L’amore è amore e non conta a che età si manifesti, a parte che forse può far soffrire di più con gli anni".

Meyers non aveva mai lavorato con Nicholson, una vera icona del cinema, la cui carriera ora sembra ancora più solida di quando 30 anni fa è diventato una star. Ma conosceva invece benissimo Keaton, interprete di alcuni film di cui era coautrice, come "Baby Boom", "Il padre della sposa" e "Il padre della sposa 2".
Attualmente sta scrivendo una nuova commedia con due donne protagoniste, molto probabilmente con la Sony. Ancora non si conoscono le locations ma Pascal Vicedomini ha proposto di venire a girare a Ischia, proprio come è stato per Minghella in passato.

'E' vero, c'è molto di autobiografico in Diane Keaton, non tutto ma molto; anche io sono divorziata, anche io ho una figlia.."

Ma la tavola rotonda sulla commedia è stata importante anche per spiegare quanto sia difficile far capire, come ha detto Verdone, che "una commedia non è meno importante di un film drammatico".

La pensa ugualmente la Mayers che dice sempre ai suoi attori di non far caso al fatto che dopo una commedia non si riesca ad avere quella consacrazione da parte della stampa che normalmente si ha con un'interpretazione drammatica : "Jack Nicholson è stato osannato per il suo lavoro nel mio film, mi ha detto che in questo periodo della sua vita voleva fare solo commedie".

Ma la commedia non solo è un genere difficile, è anche difficile riuscire, dopo averle girate, a partecipare ai festival.

"A questo - ribadisce Verdone - si aggiungono anche dei problemi di disorganizzazione noti in Italia, dove chiami, come è accaduto per il mio film, il direttore del Festival di Cannes (grazie anche alla Cardinale) e ti dice : 'Tra tre giorni facciamo la conferenza stampa. Perché non me lo avete fatto vedere prima il vostro film?"

Basta - ha ribadito la Meyers - con questo pregiudizio verso le commedie.

Importantissimo, per questo genere, anche il montaggio. "Il film si riscrive al montaggio - ha detto la Meyers - la commedia ha bisogno di un ritmo particolare."

'Elementi indispensabili per la commedia - secondo Verdone - sono la profonda osservazione della realtà, l'immagionazione e lo sviluppo degli stessi elementi con una certà serietà, manovrandoli sempre con una determinata ironia. Scrivere una commedia è difficile; bisogna anche tener presente una critica che non sempre ne parla bene'.

Quanto è importante restare fedeli alla sceneggiatura? Per la Meyers è indispensabile non allontanarsi da quanto si è scritto, per Verdone molte scene si possono costruire anche confrontandosi con l'attore durante le prove o sul set, senza però scardinare la sceneggiatura: 'Il risultato poi può essere diverso - racconta Verdone - per esempio, in 'Compagni di scuola', non era previsto quell'aspetto malinconico a tratti lugubre che poi è venuto fuori e che va ben oltre la commedia, oppure in 'Maledetto il giorno che ti ho incontrato' nelle scene in Cornovaglia avevamo sforato di almeno 40 minuti, una commedia che poi alla fine è durata 1 ora e 50 minuti ma ho dovuto tagliare alcune scene. Per esempio, Didi Perego interpretava un ruolo molto bello e le ho dovuto mandare due lettere di scuse dopo l'uscita del film.'

E' importante e fondamentale il rapporto regista/attore.

' E' come giocare a tennis: bisogna avere un compagno che riponda bene. Se dall'altra parte hai qualcuno che riponde in maniera adeguata, allora anche tutto il resto diventa più efficace."

"Aluni attori - ha detto la Meyers - hanno paura di concedersi troppo. Mel Gibson e Jack Nicholson si sono completamente consegnati a me e si sono messi a servizio della storia; io ho bisogno di loro per raccontare la mia storia, loro gradiscono esser girati da una donna perchè sono incuriositi anche da come una donna possa rappresentarli sullo schermo.

Io sono disponibile a cambiare qualche piccola cosa ma sempre entro i confini di quello che ho scritto.

Altri attori che ammiro sono Jim Carrey, Ben Stiller e soprattutto Steve Martin, un genio per la sua fisicità."

Interviene poi Lucherini che ricorda Germi che diresse Dustin Hoffman in Alfredo, Alfredo. Dustin ancora non era famoso e trovava difficile rappresentare un tipo di realtà che nonconosceva; da quel momento Germi decise di prendere solo attori italiani.

"Abbiamo comunque ottimi registi, eccellenti sceneggiatori - ha detto Verdone - il problema è che non ci si incontra: Virzì dirige i suoi film con sfondo sociale, Muccino rappresenta un tipo di borghesia, io rappresento le nevrosi familiari che scaturiscono dalle incomprensioni. E poi ci sono altri ottimi registi che stanno trovando il loro stile come Ponti, Piva e molti altri.

Quanto la televisione ha preso il sopravvento?

"Il cinema può dare un'angolazione diversa della realtà con maggior osservazione, maggior profondità e maggior poesia che la tv non ha - ha detto Verdone.

E' d'accordo anche Nancy Meyer allibita da come in America la gente sia disposta a fare tutto davanti alle telecamere : 'E' proprio questo il problema dei reality, il fatto che la gente rimanga incollata per vedere cosa il personaggio più o meno comune sia disposto a fare davanti alla telecamera, cose che nessun attore con cui ho lavorato riuscirebbe a fare."

Verdone a breve sul set, come attore, del film a episodi di Giovanni Veronesi di cui è protagonista assoluto di uno, sta pensando al suo nuovo film parte di un'ipotetica trilogia dopo 'Ma che colpa abbiamo noi' e 'L'amore è eterno finché dura'.

Oggi Verdone incontrerà il pubblico di Ischia, gli incontri con i protagonisti di cinema continuano (verrà proiettato anche un lungo trailer de 'Il mercante di Venezia' con Al Pacino diretto dal regista de 'Il Postino' Michael Radford) anche con occhio al glamour: come sapete, attesissima la Herzigova all'Ischia Global Film & Music Fest.

Foto: M.Lari © Gossip.it