- Cristina Fogazzi nei giorni scorsi sul social ha sottolineato: “Non sputo in faccia a un’amica”
- A La Repubblica chiarisce il suo pensiero e rivela di cosa ha paura lei stessa
Cristina Fogazzi, classe 1974, bresciana, oltre un milione di follower e un’azienda che fattura 70 milioni di euro l’anno, dice la sua sul ‘pandoro gate’. L’Estetista Cinica nei giorni scorsi sul social, parlando di Chiara Ferragni, ha detto: “Non sputo in faccia a un’amica”. A La Repubblica chiarisce il suo pensiero e spiega perché difende la fashion blogger 36enne. “In Italia avere successo è imperdonabile”, sottolinea.
Il gioco al massacro che si è scatenato sulla moglie di Fedez non le piace. “Chiara Ferragni è un’amica, quello che le è successo e ha fatto è risaputo e lei ne pagherà le conseguenze. Ma tutti le danno addosso, non vedo perché debba farlo anch’io”, precisa Cristina.
“Io sono diventata un po’ famosa a 50 anni: chissà quante cazzate avrei fatto se mi fosse successo a 25. A lei è caduta addosso una tempesta senza precedenti: rispetto alla storia del pandoro, le risposte sessiste di Giambruno sono state valutate un milionesimo. Cosa sarebbe accaduto se certe cose le avesse dette Fedez? Sarebbe venuto giù il mondo. Come minino ci sarebbe stata una crociata sotto casa di Chiara, le avrebbero gridato di divorziare e portare via i bambini”, aggiunge la Fogazzi.
Per lei la “centrifuga d’odio” è scatenata dalla popolarità mediatica: “Si scrive per essere letti, non per essere irrilevanti. Però da qui al gioco al massacro il passo è breve”. Quando le si domanda se milioni di follower siano una droga, l’Estetista Cinica replica: “Si impara picchiando il naso. E se sei donna, impari sulla tua pelle. Io vengo sempre chiamata influencer, mai imprenditrice. E dicono che sono furba, non brava, anche se la mia azienda fattura 70 milioni di euro. Fossi maschio mi chiamerebbero genio”.
Cristina ha detto di aver paura, chiarisce di cosa: “Di sbagliare, perché non sono una santa. Paura di quello che mi cadrebbe addosso, di quello che potrebbe capitare alla mia azienda. In Italia avere successo è imperdonabile. Se hai i soldi, di sicuro li hai fatti in qualche modo strano: ecco perché mi dicono furba e mai brava”.