Fabrizio Corona, sorvegliato speciale

Nuovi guai per Fabrizio Corona. La Procura di Milano ha chiesto l'applicazione della sorveglianza speciale. Una misura preventiva che solitamente si applica alle persone "pericolose per la sicurezza pubblica" e a "coloro che sono dediti alla commissione di reati". Per l'ex manager dei paparazzi, condannato per i presunti foto-ricatti, è stato chiesto anche l'obbligo di soggiorno.

La prima udienza si è tenuta ieri nel Tribunale di Milano alla presenza del pm Luigi Luzi e dell'avvocato di Fabrizio Corona, Giuseppe Lucibello. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 30 marzo. Il giudice, infatti, deve acquisire la documentazione relativa al procedimento. In quella data le parti dovrebbero discutere e poi il Tribunale si riserverà di decidere nei giorni successivi. La sorveglianza speciale non può per legge essere inferiore a un anno e superiore ai cinque. E' un provvedimento duro che spesso viene applicato a persone facenti parte alla criminalità organizzata, in quanto ritenute pericolose. Prevede anche una serie di limitazioni: l'obbligo di trovarsi un lavoro, la prescrizione di non accompagnarsi a pregiudicati e di non frequentare determinati luoghi.

La Procura ha chiesto anche per Corona l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza che, in questo caso, è Milano. All'ex manager dei paparazzi, nelle scorse settimane, è stato anche ritirato il passaporto. Un atto dovuto dopo l'ordine di sospensione fatto prevenire a Corona dal sostituto pg di Milano, Antonio Lamanna, per la condanna definitiva a un anno e cinque mesi per la vicenda dei foto-ricatti e per due patteggiamenti definitivi per aver speso del denaro falso. Un totale di circa due anni e otto mesi da non scontare in carcere in quanto inferiore ai tre anni e per cui Fabrizio ha potuto chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. L'udienza al Tribunale di sorveglianza non è stata ancora fissata. Fabrizio Corona è stato anche condannato in primo grado per per bancarotta a quattro anni e a cinque anni in appello a Torino per estorsione ai danni del calciatore David Trezeguet.

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