La figlia di Massimo Ghini fugge da Londra, l’attore: 'Lì sono matti’

Massimo Ghini può tirare un sospiro di sollievo, dopo tante peripezie è riuscito a far rientrare di corsa la figlia Margherita da Londra, la città in cui ha studiato per gli ultimi due anni. L’attore ha spiegato di aver fatto di tutto per trovare gli ultimi biglietti aerei per far tornare la 20enne a Roma dopo che il governo britannico ha mostrato di avere un approccio alla pandemia da Coronavirus sconsiderato. In un’intervista a ‘La Repubblica’ ha detto: “Ci rivolgiamo all’Inghilterra come se noi fossimo sempre una sorta di trogloditi e loro over the top, invece ultimamente mi pare non sia successo. Mi meraviglio perché la storia e la cultura di quel paese sono stati per me sempre un punto di riferimento”.

Massimo Ghini, 62 anni, con la figlia Margherita, 20

“Il problema è che Margherita studia da due anni a Londra. E’ partita diciottenne, molto determinata, in una università dove le tasse sono pagate dallo stato inglese che poi lei dovrà rimborsare quando inizierà a lavorare, un grado di civiltà che noi nel nostro paese non abbiamo raggiunto... Solo che nei giorni scorsi, quando è partita questa follia, gli studenti italiani si sono sentiti abbandonati, ha aggiunto.

“Lo scarto tra le notizie che ricevevano dall’Italia e quel che stava succedendo a Londra li lasciava sbigottiti: tutti parlano di pandemia e vivi in un posto con pub e ristoranti aperti e metropolitane piene. Margherita spinta da noi ha iniziato ad andare in giro con la mascherina e la guardavano come se fosse lei un’appestata. Si sono chiuse in casa con le sue due amiche in auto isolamento, hanno cercato di avere contatti per questioni mediche, capire in caso di problema a chi rivolgersi. Hanno avuto un numero di telefono di riferimento, hanno risposto loro chiedendo solo il nome e neanche il cognome, dicendo che richiamavano e sono spariti, si sono sentiti presi in giro”, ha continuato.

“Si sono sentite isolate finché non è arrivata loro una mail di medici italiani che hanno cercato i nostri connazionali a Londra dicendo ‘fate riferimento per ogni problema a noi’. I nostri medici si sono stretti a coorte, come dice il nostro inno, e si sono messi a disposizione, perché quella sanità lì, quella britannica, non si è neanche fatta sentire, ha proseguito.

Margherita Ghini è fuggita in fretta e furia da Londra, dove l'approccio alla pandemia da Coronavirus è folle
Margherita Ghini è fuggita in fretta e furia da Londra, dove l'approccio alla pandemia da Coronavirus è folle

Nel Regno Unito, dove i casi sono già tantissimi e i morti in costante crescita, avevano deciso di percorrere la strada dell’immunità di gregge, ovvero: chi si ammala si ammala, chi sopravvive sopravvive. Abbandonando completamente i più deboli e gli anziani e sottovalutando anche la necessità di molti giovani di avere supporto in terapia intensiva per superare la malattia dopo il contagio. Un approccio folle, forse dettato dalla volontà di mettere il denaro e l’economia prima della salute dei cittadini, criticato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e che ha già costretto i britannici a fare una precipitosa retromarcia.

“Soprattutto dopo l’intervento di Boris Johnson: mi chiedo cosa avrebbero detto da noi se Conte si fosse presentato dicendo ‘scusate ma le nostre nonne e zie le perderemo per strada, se ci pensate pesano anche sul nostro bilancio economico familiare, purtroppo le perderemo che dobbiamo fare?’. Una macabra barzelletta”, ha concluso Ghini, 62 anni.