Halle Berry: un passato da film

La notte degli Oscar 2002 verrà forse ricordata come la vittoria del "politically correct": per l'attenzione concessa agli emarginati, provata dallo straordinario successo di "A beautiful mind", e perché per la prima volta nella storia degli Academy Awards, le statuette più prestigiose, quelle di miglior attore e attrice protagonista, sono andate a due attori di colore: Denzel Washington per "Training Day" e Halle Berry per "Monster's Ball". Forse proprio con questa statuetta, la bellissima attrice si è sentita in parte ricompensata dal destino per un passato che definire "difficile" sarebbe un eufemismo.
Secondo indiscrezioni riportate in questi giorni da numerosi tabloid statunitensi, l'infanzia e l'adolescenza trascorse a Cleveland sono state per Halle un vero incubo. Un padre violento e manesco, che ha reso la vita dei figli un vero inferno. Un cliché che si è ripetuto per l'attrice anche con vari fidanzati, anch'essi parecchio inclini a sfogare i propri malumori su di lei. E anche la vicenda narrata in "Monster's cave" mostra pieghe autobiografiche. Nel film, la Berry interpreta la parte di una giovane donna alcolizzata, ma anche nella realtà Halle ha dovuto combattere una lunga battaglia contro l'alcolismo, da cui alla fine è uscita vittoriosa, al prezzo però di numerosi tentativi di suicidio. Speriamo che il 24 marzo 2002 sia una serata davvero storica per Halle Berry: l'inizio di una grande carriera, l'inizio di una nuova vita.