Kasia Smutniak a Otranto con i due figli

Kasia Smutniak a Otranto, in Puglia, si è goduta l'ultimo scampolo di vacanze insieme alla madre e i suoi due figli, Sophie, 11 anni, nata dalla relazione con Pietro Taricone (tragicamente scomparso in un incidente nel 2010), e Leone, 1 anno, avuto dall'attuale compagno, il produttore cinematografico Domenico Procacci, come mostrano gli scatti pubblicati da Chi nel numero attualmente in edicola.

Kasia Smutniak a Otranto, in Puglia, in spiaggia tiene sulle sue gambe il piccolo Leone, un anno

A Otranto, in spiaggia, accompagnata dalla madre, Kasia Smutiak si è accomodata sulla sdraio: capelli tirati all'indietro e raccolti per la neo 36enne, occhiali da sole e volto acqua e sapone. Nessun bikini mozzafiato, ma un profilo molto basso per la bella, sempre molto riservata e, probabilmente, pure in vacanza attenta ai paparazzi. Accanto a lei i due figli. Sophie ha osservato la mamma giocare con lo smartphone. Leone, invece, quando c'è stato bisogno, è stato tra le braccia di Kasia, che lo ha coccolato anche sotto il sole caldo di questo fine agosto appena passato.

L'attrice 36enne gioca con lo smarthpone, la figlia Sophie, 11 anni, la osserva

In Puglia, a Otranto, uno dei luoghi che più ama, Kasia Smutniak si è rilassata insieme alla madre e i due figli. Ha ricaricato le batterie in vista dell'autunno e dei progetti che la vedranno protagonista. Impegnata moltissimo nel sociale, lo scorso giugno aveva manifestato l'intenzione di tornare in Nepal, dove sta finendo di costruire una scuola con l'Onlus dedicata a Taricone, dopo il terremoto proprio durante l'estate, senza Leone, troppo piccolo. Sophie l'ha portata da piccolissima. "La prima volta aveva 6 anni. Tanti commentavano: “Sei una matta!”. Eppure trovo giusto che i bambini sappiano. Per mia figlia oggi è normale vedere i coetanei che hanno meno possibilità e quando – che so – chiede un giocattolo, ha una consapevolezza ben diversa: “Magari quest’altro lo diamo via”, dice spontaneamente. Per me era importante che capisse quanto ti segni il luogo dove nasci: in Europa è diverso che in Siria o in Nepal. I bambini accettano le cose con naturalezza, non hanno filtri, non giudicano. E si auto-ridimensionano", ha spiegato a Io Donna. E ha aggiunto: "Non possiamo proteggere i nostri figli, sarebbe anche una limitazione: possiamo dar loro gli strumenti per sapere come comportarsi e sapere quel che è giusto e quel che è sbagliato".